Attualità
Fondi illeciti alla Lega: guai per i commercialisti del Carroccio
160.520 euro, versati tra la fine del 2019 e giugno 2020 nei conti della Lega, quell’associazione Lega per Salvini premier che ha spodestato il tradizionale Carroccio legato al nord Italia e affermarsi come partito sovranista egemone in Italia.
Nei guai sono finiti alcuni commercialisti legati al partito. Primo fra tutti, Andrea Manzoni, arrestato settimana scorsa per la questione del capannone ceduto alla società Lombardia film commission tramite finanziamento regionale a 800.000 euro, che sarebbe un prezzo raddoppiato, stando alle intercettazioni.
Ora le indagini e le inchieste relative ai finanziamenti oscuri arrivati nei conti della Lega si infittiscono, e sono comparsi questi 160.000 euro, assieme ad altri versamenti ingiustificati, che secondo i documenti dell’Unità d’informazione finanziaria di Banca d’Italia, cioè l’autorità antiriciclaggio, sarebbero stati versati presso una banca romana in contanti, per mano dello stesso Manzoni.
Manzoni e Alberto di Rubba, che all’epoca della cessione del capannone era presidente della società acquirente, negli anni sono stati titolari di una serie di società che hanno lavorato e lavorano per il Carroccio, e in tre anni hanno guadagnato un milione di euro. “Alcune di queste società – annota l’Antiriciclaggio – appaiono come mero tramite, rendendo dubbia l’effettività delle prestazioni rese”.
Manzoni, in più, ha ricevuto dalla Lega soldi anche a livello personale: 160mila euro attraverso 31 bonifici in due anni, con causale sempre uguale “Saldo fattura”, non a caso la somma versata da Manzoni tra il 2019 e il 2020. L’antiriciclaggio ha parlato di commistione tra fondi illeciti e finanziamento del partito, e ha affidato le indagini ai pm che si sono occupati dei famosi 49 milioni scomparsi dalle casse della Lega e mai più ritrovati, che probabilmente erano stati ‘investiti’ in più parti per non permetterne il sequestro.
Il 9 ottobre del 2019 Manzoni versa i primi 10mila euro, poi il 6 novembre 19mila, altri 22mila il 3 dicembre. Il 15 gennaio si presenta per versare 29mila euro, sempre cash, il 12 febbraio il versamento è di 42mila euro. Poi a causa del lockdown in versamenti si fermano fino a giugno.
Ma la Guardia di Finanza il 15 luglio ferma Luca Sostegni poco prima che si dia alla fuga in Brasile: l’indagine sul capannone di Cormano, paesino a nord di Milano diventa pubblica, come lo status d’indagati di Manzoni, Alberto di Rubba e Michele Scillieri. I bonifici allora si fermano.
Un altro sospettato è Giulio Centemero, tesoriere e deputato della Lega, colui che ha scelto Manzoni e Di Rubba per gestire la cassa del partito in un periodo turbolento. “Centemero e Manzoni sono oggetto di una richiesta di collaborazione della procura di Genova”, ha scritto in una nota l’Antiriclaggio.
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Crediti Foto: LaPresse