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Caso Navalny: Alexei sta meglio. Attacco ai suoi sostenitori

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Alexei Navalny sta meglio. Il leader d’opposizione russo, avvelenato con gas nervino e portato all’ospedale Charité di Berlino non è più in coma farmacologico e risponde agli stimoli verbali. Il comunicato stampa che arriva direttamente dall’ospedale però aggiunge che non si possono ancora prevedere gli effetti a lungo termine dell’avvelenamento.

Intanto Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel, ha anticipato che sul tavolo c’è l’ipotesi di bloccare i lavori per il gasdotto russo-tedesco Nord Steam 2, importante infrastuttura per l’economia dei due paesi.

Incalza la polemica il presidente statunitense Donald Trump, per chiari interessi economici degli Usa: “Noi proteggiamo la Germania dalla Russia e Berlino paga milioni di dollari a Mosca per la sua energia”.

A Novosibirsk, in Siberia, tre collaboratori di Navalny sono stati attaccati con una sostanza gialla dall’odore pungente, che gli ha indotto un malore. Due misteriosi uomini vestiti con la tuta da ginnastica e la mascherina sono entrati nella sede di Coalition Novosibirsk 2020 dove hanno lanciato a terra una boccetta che ha sprigionato una sostanza tossica. Olga Guseva, project manager di Navalny per la città di Novosibirsk, ha aggiunto che “si sono sentiti male e hanno avuto giramenti di testa, convulsioni e non riuscivano a respirare”.

La polizia russa, analizzato il liquido nella boccetta, ha affermato che la bottiglietta lanciata nella sede dei sostenitori del blogger a Novosibirsk conteneva un medicinale chiamato Dorogov, usato in veterinaria come antisettico e antinfiammatorio. A confermarlo è stato il capo dell’ufficio locale di Navalny, Serghiei Boiko.

 

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Crediti Foto: LaPresse