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Liberato Giovanni Calì, l’ingegnere rapito ad Haiti

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La banda di rapitori avrebbe chiesto un riscatto di 500 mila dollari

È stato liberato dopo oltre 3 settimane di prigionia l’ingegnere italiano Giovanni Cali’, rapito il primo giugno scorso ad Haiti. Ne dà notizia la Farnesina. “Il nostro connazionale era stato prelevato presso il cantiere dove lavorava da un gruppo criminale locale. La liberazione, dopo soli 22 giorni, è stata possibile grazie al lavoro quotidiano della nostra intelligence e dell’Unità di Crisi della Farnesina, che ha mantenuto giorno dopo giorno i contatti con la famiglia in Sicilia”, si legge nella nota diffusa dalla Farnesina.

“È stato appena liberato l’ingegnere Giovanni Calì, rapito il primo giugno scorso ad Haiti. Il nostro connazionale era stato prelevato da un gruppo criminale locale presso il cantiere dove lavorava. Grazie alla nostra intelligence e all’Unità di Crisi di @ItalyMFA”: così il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, in un tweet sulla liberazione dell’imprenditore.

Giovanni Calì, 74 anni, di Catania, si trovava ad Haiti per conto della ditta di costruzioni Bonifica Spa, con sede a Roma, e si stava occupando della costruzione di una strada. Gli indizi hanno portato subito gli inquirenti nella direzione di bande criminali che si dedicano ai rapimenti, in particolare di funzionari stranieri e anche sacerdoti. In particolare si è pensato alla gang 400 Mawozo, già nel mirino delle forze dell’ordine per il rapimento di sette religiosi cattolici a Port-au-Prince, la quale avrebbe chiesto un riscatto di 500 mila dollari.

 

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Crediti foto: LaPresse