Attualità
LA FABBRICA DEI SOGNI. Buon compleanno BOB DYLAN!
Di Chiara Sani
Il mitico cantautore, musicista e compositore statunitense compie 79 anni!
I riconoscimenti ottenuti nella sua eccezionale carriera sono unici: dieci Grammy Awards, il premio Oscar (2001) (per la canzone ‘Things Have Changed’), un Golden Globe per la stessa canzone, il premio Pulitzer (2008), la National Medal of Arts (2009) e il Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione:
“Per avere creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana”
Il 16 aprile 2020 è stato pubblicato il nuovo inedito del mitico cantautore: ‘I Contain Multitudes’, dopo due settimane dall’uscita del brano ‘Murder Must Foul’, che dura 17 minuti e che segna il ritorno di Dylan dopo otto anni dall’ultimo album.
Il cinema internazionale si è spesso lanciato in opere biografiche sulla sua straordinaria vita, tra film e documentari… Ecco i Migliori:
Il maestro MARTIN SCORSESE non poteva esimersi dal raccontare una storia così importante, con il suo A BOB DYLAN STORY, mescolando un taglio documentaristico attraverso fatti realmente accaduti con invenzioni sceniche e aneddoti inventati, espressi attraverso testimonianze costruite a tavolino e interviste ad attori famosi che qui però interpretano personaggi scaturiti dalla fantasia del regista.
Quest’opera raccoglie il miglior materiale di repertorio in assoluto relativo alla star musicale.
IO SONO QUI è un film rivoluzionario diretto da Todd Haynesche ripercorre la vita di Dylan attraverso sette fasi salienti della sua intera esistenza.
Caratteristica peculiare di questo film è stata l’interpretazione di sei attori diversi che hanno interpretato Bob Dylan, uno per ogni fase della sua carriera: Cate Blanchett, Christian Bale, Richard gere, Health ledger, Charlotte Gainsbourg, Julianne Moore.
La didascalia ad inizio film dichiara di essere “ispirato dalla musica e alle molte vite di Bob Dylan”.
NO DIRECTION HOME: BOB DYLAN. Un altro documentario realizzato da Martin Scorsese che ripercorre la vita del cantautore fino al momento del suo incidente motociclistico (1966), analizzando in profondità l’impatto della sua musica sulla cultura americana. Nel documentario sono presenti le interviste al poeta Allen Ginsberg e al musicista folk Dave Van Ronk.
DONT LOOK BACK (volutamente senza apostrofo). Prodotto dall’impresario di Dylan, Albert Grossman e John Court e distribuito da Docurama. Dura poco più di un’ora, è girato inbianco e nero e si basa sui concerti tenuti da Dylan in Inghilterra nel 1965.