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In Congo non basta il COVID: torna l’incubo Ebola

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Il Congo, oltre alla piaga del coronavirus, nelle ultime ore, secondo un comunicato dell’OMS, deve fronteggiare l’ennesimo problema epidemiologico: l’Ebola. Ultimamente, il Paese africano, aveva visto un’impennata di contagi da COVID, che conta 3,326 casi, soprattutto a partire dalla fine di aprile, ed è l’undicesima epidemia di Ebola che colpisce quel territorio.

In quasi 2 anni si sono avuti più di 2000 decessi e quest’ultimo focolaio ha già provocato almeno cinque morti, tra cui una ragazza di 15 anni, che sono stati rilevati dai test clinici condotti dall’Istituto Nazionale di Ricerca Biomedicale di Mbandaka. Nell’agosto 2018, ad essere colpite sono state le province di Nord Kivu e Ituri, e quella è stata la più grande epidemia mai avuta nel Paese dopo quella compresa tra il 2014 ed il 2016.

A luglio del 2019, il Direttore generale dell’OMS aveva dichiarato l’Ebola una emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, fino ad arrivare a Marzo in cui si invitava la popolazione a non abbassare la guardia non considerando finita l’emergenza, e ad attendere due periodi di incubazione completi (42 giorni) dopo che l’ultima persona sarebbe risultata negativa per la seconda volta. 

A Marzo sembrava quasi finita, tanto che, Ibrahima Socé Fall dell’Oms, aveva dichiarato che se tutto fosse andato bene, la fine ufficiale sarebbe stata dichiarata il 12 aprile. Invece c’è stata grande la delusione quando, proprio poche ore prima che le autorità sanitarie dichiarassero la fine di quell’epidemia, fu individuato un nuovo caso. 

 

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Crediti Foto: unicefrdcongo/instagram

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