Una tregua di dieci giorni, a ridosso del Natale, per consentire lo shopping e impedire il collasso dei consumi. È il piano che sta studiando il governo, qualora l’andamento della curva epidemiologica dovesse migliorare.
La parola d’ordine, per ora, resta cautela. Ieri governo e Regioni hanno deciso di tenere comunque alta la guardia, mantenendo il modello delle zone gialle, arancioni e rosse fino al 3 dicembre, data di scadenza del Dpcm attualmente in vigore. Senza escludere, tra l’altro, che altre Regioni potranno finire in zona rossa. Oggi la riunione della cabina di regia, infatti, con i numeri del report settimanale, potrebbe infatti aumentare il numero delle aree ad alto rischio. Oltre all’Abruzzo, in zona rossa per scelta del governatore, le altre principali indiziate sono la Basilicata e la Puglia, dove la stessa giunta chiede la chiusura delle province di Bari e Foggia.
Dal 4 dicembre poi, con il nuovo Dpcm, dovrebbe esserci un’altra settimana di misure rigorose per cercare di portare entro il 10 dicembre tutte le Regioni sotto l’indice Rt 1. A quel punto, con il Natale alle porte, si potrà consentire almeno l’apertura dei negozi, magari anche con orari prolungati fino alle 22. Lo shopping natalizio da solo vale da 10 miliardi di consumi, che l’Italia non può permettersi di perdere. Non è escluso, inoltre, che nello stesso periodo possano riaprire anche bar e ristoranti, non solo per l’asporto, ma soltanto fino alle 18.
Il governo insomma proverà così a salvare il Natale, che in ogni caso non potrà essere come quelli precedenti. “Dobbiamo prepararci a feste più sobrie rispetto a quelle passate e ci auguriamo anche alle prossime – ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – . Non ci saranno veglioni, baci e abbracci. Lo pagheremmo a gennaio con più decessi”.
La linea sarà quella di consentire raduni familiari con un numero di partecipanti limitato. Il coprifuoco potrebbe essere esteso fino alle 24, per consentire il rientro a casa più tardi durante le feste. Mentre resta da definire il capitolo degli spostamenti da una regione all’altra: se tutta l’Italia diventasse zona gialla prima di Natale, il problema potrebbe essere superato.
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Crediti Foto: LaPresse