Seguici su

Attualità

Hollywood ha nuovo un problema: i seni prosperosi

Hollywood ha nuovo un problema: i seni prosperosi. Accusati di essere il simbolo stesso del Male Gaze, nei film vengono eliminati o nascosti. Ma questo è solo la punta dell’iceberg: Hollywood mira ad una rappresentazioni sempre più de-erotizzata e desensualizzata dei personaggi femminili, per liberarli dal desiderio maschile.

Pubblicato

il

Hollywood ha nuovo un problema: i seni prosperosi. Accusati di essere il simbolo stesso del Male Gaze, nei film vengono eliminati o nascosti. Ma questo è solo la punta dell'iceberg: Hollywood mira ad una rappresentazioni sempre più de-erotizzata e desensualizzata dei personaggi femminili, per liberarli dal desiderio maschile.
Crediti foto captainmarvelofficial Instagram

La cultura USA da sempre si muove come un pendolo fra due poli: il libertarismo anarcoide dove ogni cosa è concessa, e il puritanesimo che vede in ogni piacere fisico un nemico mortale alla santità della cultura americana. A seconda del periodo storico negli USA domina ora una corrente ora l’altra, con risultati che a noi europei possono sembrare demenziali. Negli ultimi anni il puritanesimo ha guadagnato punti, ed ecco che l’industria culturale si adegua a suo modo bandendo una vera e propria crociata contro i seni prosperosi sugli schermi. Ma perché proprio il seno grosso è diventato un problema? Il pretesto ufficiale è che le attrici e i cartoni animati con donne con il seno grosso spingono le ragazze al ricorso alla chirurgia plastica, mosse dal desiderio di assomigliare alle loro eroine ed attrarre giovani e meno giovani maschi eccitati, ma le cose sono ovviamente più complicate. Vediamo cosa succede.

Il problema del Male Gaze

Con Male Gaze si intende la raffigurazione nelle arti di persone di sesso femminile create per compiacere il desiderio maschile. Il Male Gaze quindi non è semplicemente uno sguardo maschile che desidera sessualmente una donna, ma un modo di concepire l’intera opera artistica (che sia un cartone animato, un film o un video musicale) perché compiaccia eroticamente l’uomo. Questo compiacimento non è ovviamente quello del porno: il fine non è quello di mostrare esplicitamente atti sessuali, talvolta non si ha nemmeno la presenza di nudi, ma riguarda il più sottile eccitamento del vedere donne sensuali capace di stimolare la propria fantasia.

L’MCU contro il Male Gaze

La prima megafactory che si è posta il problema del Male Gaze cercando soluzioni non poteva che essere la Disney, con il suo universo di punta Marvel. Ecco quindi che serie come Ms.Marvel e She Hulk, e film come Captain Marvel e il seguito The Marvels, in maniera diversa tentano di creare storie e rappresentare protagoniste libere dallo sguardo sessualizzante maschile. She Hulk lo fa mostrandoci una millennials sessualmente ed emotivamente emancipata che vive liberamente le sue relazioni, mentre i prodotti collegati a Captain Marvel lo fanno mostrandoci donne dure, combattive, disinteressate alle attenzioni maschili ed emotivamente concentrate sulla qualità della loro sorellanza. Inutile dire che le attrici scelte per questa battaglia non sono “brutte” né “indesiderabili”, ma sono bellezze (pensiamo a Brie Larson) canoniche rappresentate in modo che non traspaia alcun accenno di sensualità.

Tomb Raider come simbolo da abbattere del Male Gaze

Uno dei prodotti culturali simbolo per le femministe della perversione del Male Gaze è la serie videoludica e cinematografica di Tomb Raider: la maggiorata Lara Croft infatti è notoriamente uno dei sogni erotici dei maschi degli ultimi trentanni (il primo videogioco è del 1996). Ecco quindi che la nuova versione cartone animato di Lara Croft prodotta da Netflix ridurrà sensibilmente il seno della protagonista, per celebrare una nuova era di eroine liberate dallo sguardo sessualizzante maschile. Ma il restyling di Lara Croft è solo la punta dell’iceberg di un processo più complesso di netta ridefinizione dove, come e chi desiderare.

Cinema vs TikTok e Onlyfans

Qualcuno potrebbe pensare che la cultura USA sta combattendo una crociata contro il sesso, o meglio contro la sessualità maschile eterosessuale. Le cose non stanno proprio così. E’ in atto una più sottile e implicita suddivisione degli spazi, con il cinema e la musica che si de-erotizzano cercando di diventare uno spazio libero dal “Male Gaze”, mentre su TikTok il Male Gaze ottiene carta bianca, con il trionfo di maggiorate che fanno cose (dal cucinare alla falegnameria, dal promuovere viaggi ai servizi finanziari), senza che questo generi particolari problemi. Onlyfans nel frattempo vede aumentare iscritti e introiti, poiché diviene una sorta di riserva indiana dove non solo il desiderio maschile eterosessuale è ben accetto, ma è addirittura il padrone indiscusso dato che può pretendere ciò che vuole dalle creators in quanto paga per questo privilegio.

Quale futuro?

Difficile dire quanto durerà la guerra ingaggiata da Hollywood contro i seni prosperosi, ultima frontiera della sua lotta contro il Male Gaze. Il pendolo oscilla inesorabile, e a periodi di puritanesimo la cultura USA fa sempre seguire periodi di celebrazione anarcoide del piacere. Sicuramente molto dipende da come il pubblico accoglierà le nuove rappresentazioni del femminile e dalla qualità di queste rappresentazioni: prodotti come The Marvels e Madame Web soffrono non tanto di lasciare poco spazio al Male Gaze, ma di essere film deboli a livello di sceneggiatura e di regia, e quindi prevedibili flop commerciali. La vera questione però è se il pubblico femminile, cioè la massa di donne che non sono attiviste sui social, sia interessata a questo tipo di rappresentazioni: per molte donne infatti la sensualità e lo stimolare il desiderio altrui non sono sintomi di sottomissione al maschile, ma simboli di potere ed emancipazione, e quindi vanno mostrati nel cinema come tali.

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *