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Fine Ramadan: in tutto il mondo si protesta contro Israele

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Sono iniziate in tutto il mondo le celebrazioni dell’Eid al-Fitr, la festività di tre giorni che conclude il Ramadan, mese di preghiere e digiuno. In tutto il mondo, condizioni sanitarie permettendo, i fedeli si sono riuniti per preghiere e celebrazioni, ma forse le immagini più evocative vengono dalla basilica di Santa Sofia, tornata moschea dopo 87 anni dalla sconsacrazione.

Quando fu inaugurata, la basilica di Santa Sofia a Costantinopoli era il tempio cristiano più grande del mondo. L’opera era fortemente voluta da Giustiniano, che così facendo voleva tracciare una linea tra gli antichi fasti romani e il suo impero bizantino. Quando Costantinopoli fu presa dai turchi nel 1453, gli invasori non resistettero alla bellezza sublime dell’edificio, convertendolo a moschea. Il I° febbraio 1935 divenne un museo, e solo a luglio scorso, per decreto presidenziale, è stata nuovamente consacrata al culto islamico.

Una festività che in questo momento storico non può esimersi dai giudizi sulla politica: centinaia di fedeli si sono riuniti nella piazza antistante, nella zona storica di Sultanahmet, e alcuni dentro la basilica stessa, dove la preghiera è stata guidata dal capo della Presidenza per gli affari religiosi, Ali Erbas, massima autorità sunnita in Turchia. Molti manifestanti hanno intonato cori contro Israele.

Anche e soprattutto nella stessa Gerusalemme, la festività è stata motivo di forti disordini, Circa 100.000 infatti sono i fedeli scesi in strada a protestare contro l’interventismo militare di Israele a Gaza, alcuni inneggiando le Brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas, con le bandiere sventolate, mentre in Afghanistan hanno dichiarato il cessate il fuoco per i prossimi tre giorni.

In tutto il mondo i festeggiamenti  hanno dovuto subire le restrizioni dovute al Covid-19: a Giacarta, in Indonesia, così come a Kuala Lumpur, in Malesia, e pure a Manila, nelle Filippine, dove le immagini mostrano una folla di fedeli distanziati in un campo da basket, Ad Addis Abeba invece, capitale dell’Etiopia, i video mostrano i fedeli musulmani pregare in uno stadio di calcio.

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foto: lapresse.it