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Ucraina: tensione al confine, con oltre 100.000 soldati russi schierati

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La situazione al confine tra Ucraina e Russia è peggiore che nel 2014, stando alla nota di “forte preoccupazione” emanata dagli Stati Uniti in merito a un’escalation russa sul Mar Nero, dove il Cremlino ha deciso di imporre un blocco parziale della durata di sei mesi che isola di fatto i porti ucraini. Intanto, l’Unione europea stima che siano oltre 100.000 i soldati russi schierati al confine, con manovre nella penisola della Crimea che vedono in azione 20 navi da guerra della Flotta russa e aerei da combattimento come gli Su-25; sono più di 50 gli aerei da guerra dislocati in Crimea, si precisa.

L’alto rappresentante per la politica estera della UE Josep Borrell, in una nota a riguardo, definisce “molto preoccupante” l’aumento di truppe schierate al confine, evidenziando come “il rischio di un’ulteriore escalation è evidente”. Il presidente del Partito Popolare Europeo Donald Tusk afferma che, se si vorrà fermare l’aggressione russa in Ucraina, il primo passo necessario sarà fermare il Nord stream 2, il gasdotto in costruzione che attraversa il mar Baltico e trasporta il gas dalla Russia alla Germania, dunque in Europa, su cui le contrattazioni, nonostante tutto, continuano.

Sul lato diplomatico, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha intatto contattato il suo omologo russo, Nikolay Patrushev, per discutere  dell’eventuale incontro tra Joe Biden e Vladimir Putin, e più in generale “diverse questioni riguardanti i rapporti bilaterali, così come questioni di interesse regionale e globale”. Ma gli Usa, sulla questione ucraina, si spingono bel oltre, annunciando che finanzieranno l’Ucraina con 155 milioni di dollari per lo sviluppo del paese attraverso a U.S. Agency for international Developement, di cui 63 sono finalizzati a “contrastare l’aggressione russa”, stando al sito web dell’ambasciata Usa in Ucraina.

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Crediti Foto: LAPRESSE