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Terremoto Siria e Turchia, il bilancio delle vittime è apocalittico: salgono a quasi 39mila le persone che hanno perso la vita

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E’ apocalittico il bilancio delle vittime del terremoto che il 6 febbraio scorso ha devastato vasti territori a sud della Turchia e del nord della Siria. Sale infatti a 38.905 il numero dei morti, dopo le ultime stime annunciate dai media locali. In Turchia le vittime accertate sono 29.605, mentre in Siria quasi 9.300. Qui, in particolare, il numero delle vittime “continuerà a crescere man mano che avremo accesso” alle aree colpite, ha detto il responsabile regionale emergenze dell’Oms, Rick Brennan, citato da SkyNews, nel corso di una conferenza stampa a Damasco.

Anche l’Onu ha dichiarato nei giorni scorsi che questi numeri potrebbero raddoppiare. Lo riporta l’agenzia Ansa.

Nel frattempo, mentre proseguono senza sosta le operazioni di soccorso nelle città e nei territori colpiti dal sisma (che, lo ricordiamo, ha avuto una potenza pari a 7.8 di magnitudo con epicentro in Turchia), le autorità turche hanno arrestato ieri più di 100 costruttori edili nelle 10 province colpite dal terremoto: si tratta di persone sospettate di avere violato le normative edilizie del Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa Anadolu. Il ministero della Giustizia, infatti, ha autorizzato quasi 150 procure locali a istituire “unità investigative sui crimini legati al terremoto”: i procuratori potranno avviare cause penali contro tutti i “costruttori e i responsabili” del crollo degli edifici che non rispettavano i codici esistenti per l’antisismica, introdotti nel 1999.

 

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Crediti Foto: Shutterstock

 

 

 

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