Emergenza Covid e animali, è boom di adozioni di cani e gatti randagi per combattere la solitudine dell’isolamento

Dall’inizio della pandemia da Coronavirus si registra in tutta Italia un aumento delle richieste di adozione di animali abbandonati. Nel 2020, secondo i dati dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, sono stati adottati il 15% in più di animali randagi, tra cani e gatti. Un dato significativo, che sembra indicare dietro questa scelta il bisogno delle persone di alleviare la solitudine legata all’isolamento dovuto a questa situazione di emergenza sanitaria.

Sempre secondo i dati Enpa, nel 2020 i cani abbandonati che hanno trovato una famiglia sono stati in tutto 8.100, i gatti 9.500, per un totale di 17.600 animali domestici. Con percentuali più significative in alcune città, dove si è arrivati al 20 o al 40% in più, come Treviso e Perugia, o con il caso di Monza, dove il rifugio Enpa a dicembre era rimasto completamente vuoto: non c’erano più cani da adottare. Un vero e proprio boom di adozioni, con una percentuale di crescita pari addirittura al 50%, si è registrata in particolare un canile nella Bergamasca, quello di Colzate, dove l’aumento di cani dati in affido, già in corsa nei 12 mesi del 2020, continua a intensificarsi anche in questi primi mesi del 2021.

Nella struttura della Val Seriana, come riporta l’ “Eco di Bergamo”, gli affidi l’anno scorso sono stati 200, contro una media di 130. E continuano a crescere, con i responsabili del canile che faticano a soddisfare le richieste. Insomma, in una delle aree del Paese più colpite dal Covid, il fenomeno dell’adozione degli animali da compagnia è stato ancora più alto rispetto alla media italiana. Alcuni degli effetti legati alla pandemia, depressione e solitudine, hanno probabilmente amplificato anche i rimedi più diffusi, tra cui, appunto, la “pet therapy”. Non da ultimo, la possibilità, per i proprietari di cani, di uscire più spesso proprio per portare a spasso il proprio amico a 4 zampe, trovando così una via di fuga dalla noia e dalla solitudine.

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Crediti foto: LaPresse