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Delitto di Garlasco, la difesa di Alberto Stasi chiede la revisione della sentenza di condanna

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La difesa di Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua casa di Garlasco, in provincia di Pavia, ha chiesto la revisione della sentenza di condanna per provare a riaprire il caso. “Senza entrare nel merito dei contenuti dell’istanza – ha dichiarato ad Askanews Laura Panciroli, legale di Stasi dallo scorso dicembre – posso dire che abbiamo scelto argomenti nuovi, mai valutati prima, e a nostro avviso decisivi e seri”. 

“Quella sentenza – ha spiegato Panciroli – è stata una forzatura, censurabile sotto tanti punti di vista. Nel tempo si sono aperti nuovi scenari, noi ci siamo concentrati su quelli più argomentabili”. Si attende ora l’eventuale ammissibilità della richiesta da parte della corte di Appello di Brescia. “Siamo sereni rispetto alla valutazione della corte”, ha concluso l’avvocato.

“È chiaramente suo diritto insistere con tutte le revisioni che vuole – ha commentato l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi -. Questo nuovo difensore subentra dopo che una quarantina di giudici, un centinaio tra consulenti e periti e i precedenti difensori di Stasi evidentemente a suo dire non hanno visto elementi essenziali”.

Non è la prima volta che i legali di Alberto Stasi cercano di riaprire il caso. Già a maggio del 2017 avevano chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza d’appello contestando un “errore di fatto” commesso dai giudici relativo alla mancata ammissione di prove dichiarative nel processo d’appello-bis. Un ricorso poi bocciato dalla Cassazione che confermò la condanna all’ex fidanzato di Chiara Poggi.

 

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Crediti foto: LaPresse