Cronaca Nera
Omicidio del piccolo Gabriel, la madre in aula: “Mentre lo soffocavo, mi graffiava e puntava i piedini per difendersi”
Donatella Di Bona, 29 anni, la madre reo confessa dell’omicidio di Gabriel, il suo bimbo di due anni, il 9 ottobre scorso, nell’aula di Corte d’Assise del tribunale di Cassino, nell’ambito del processo a carico dell’ex compagno Nicola Feroleto, 49 anni, padre di Gabriel, ha dato la sua versione dei fatti, rispetto a quanto accaduto il 17 aprile 2019, a Piedimonte San Germano (Frosinone).
La donna, durante la scioccante ricostruzione fornita alla Corte, non ha versato neanche una lacrima: “Gli ho messo le mani sul viso e lui mi graffiava per respirare. Gli ho stretto un calzino intorno al collo e quando non si muoveva più, suo padre l’ha gettato tra i rovi”. Il fatto è avvenuto Piedimonte San Germano, in via Volla all’interno di una macchina. Ma cosa ha spinto la donna a commettere un tale efferato matricidio?
Durante l’udienza, la madre di Gabriel ha spiegato che quando era piccola, sua madre la costringeva ad assistere ai rapporti che aveva col proprio compagno, per questo, quel giorno avrebbe portato suo figlio con sé ed il marito in macchina, pur sapendo che volevano consumare un rapporto. Ha raccontato che il marito “Voleva avere un rapporto sessuale ma io non potevo perché indisposta. Si è arrabbiato e quando Gabriel ha iniziato a piangere mi ha ordinato di farlo stare zitto” e quel “fallo stare zitto”, lei lo ha interpretato come un farlo stare zitto per sempre.
Il padre del piccolo, che ha sempre ribadito che era assente al momento dei fatti, dichiarandosi innocente, secondo la ricostruzione della donna, avrebbe assistito all’accaduto senza fare nulla per impedirlo, dicendo alla consorte che poi avrebbe dovuto confessare tutto, altrimenti l’avrebbe ammazzata. Poi l’uomo si sarebbe allontanato, mentre la donna avrebbe cominciato a percorrere le strade a piedi, con il bambino senza vita in braccio, raccontando ai carabinieri che era stato investito da un pirata della strada.
Donatella Di Bona è stata giudicata capace di intendere e di volere al momento in cui avrebbe commesso l’omicidio. Il processo è stato aggiornato a venerdì prossimo, 18 ottobre quando, in aula i due genitori, accusati di aver ucciso il loro bambino, verranno messi a confronto.
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Crediti foto: LaPresse