Seguici su

Attualità

La terribile storia di Nina, la gatta tenuta a catena dentro ad uno scatolone per 10 lunghi anni (VIDEO)

Pubblicato

il

Non ce l’ha fatta Nina a sopravvivere a quell’orrore, nemmeno le cure di chi l’ha salvata sono valse a farle vivere qualche giorno in libertà

Tantissime purtroppo le storie di maltrattamento sugli animali, una più triste dell’altra e così anche la storia della gatta Nina ci fa riflettere su che cosa sia capace di fare l’essere umano. Una gattina tenuta a catena dentro ad uno scatolone fin da cucciola, in mezzo ai suoi escrementi, senza la possibilità di muoversi, di fare una vita dignitosa.

Messa in una scatola di cartone per un trasporto? No, Nina è sopravvissuta così per 10 lunghissimi anni, fino a che una persona di cuore, ha fatto una denuncia anonima. Le guardie zoofile sono prontamente intervenute ed in una situazione di alto degrado (anche gabbie piene di uccellini tenuti in maniera non idonea) hanno trovato la gattina immobile, con lo sguardo basso e spento, con il pelo tutto annodato, con la tristezza nell’anima e in un pessimo stato di salute.

E’ accaduto a in un casolare a Porcia, in provincia di Pordenone. Il proprietario si è giustificato dicendo che il suo gesto è stato dettato dalla paura che l’animale potesse scappare e finire sotto un’auto, come era capitato in passato ad altri suoi gatti, ma ovviamente non è stato creduto e comunque non giustificato per una condotta così crudele.

Il veterinario dove la gatta è stata accompagnata dalle guardie zoofile l’ha trovata in pessimo stato. Era disidratata, in quanto le sue zampette doloranti non le permettevano di riuscire neanche a poter raggiungere la ciotola dell’acqua per abbeverarsi, ed aveva un’insufficienza renale grave e seri problemi all’intestino. Nina è morta nella clinica veterinaria dove era stata ricoverata.

Il proprietario è stato denunciato per maltrattamento e dovrà rispondere delle sue azioni. Il maltrattamento degli animali è un reato, ed è punito dalla legge.

Clicca qui per seguire OA PLUS su INSTAGRAM

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla PAGINA OA PLUS

Clicca qui per iscriverti al GRUPPO OA PLUS

Foto: frame da video YouTube