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“Così è stato ucciso per debiti e i suoi resti sparsi nel bosco”, la tragica fine del pilota svelata da un sicario pentito. Un anno fa era stato ritrovato il teschio

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Pasquali pilota

Il pentito faceva parte di una ete di sicari assoldati per eliminare i debitori insolventi. Tra questi c’era, appunto, Laurent, che molti conoscenti ammisero si trovasse in condizioni economiche molto difficili.

Emerge un’inquietante verità sulla scomparsa di Laurent Pasquali, pilota francese protagonista delle gare GT che non era rientrato a casa il 28 novembre 2018.

Di lui non si era saputo più nulla, e così la madre Gisele sporse denuncia facendo scattare le indagini.

Oltre un anno di buio totale tra speranze e dubbi, poi il 1° settembre 2019 la prima, sconcertante scoperta: il macabro ritrovamento di un teschio in un bosco, con le analisi del Dna che hanno accertato che quel resto era proprio del corpo di Laurent.

Ora, come riportato dal quotidiano Le Parisien, sembra sul punto di risolversi anche l’ultima pagina del giallo, ovvero perché e come è morto.

A seguito di un tentato omicidio, le forze dell’ordine francesi hanno smantellato un’organizzazione criminale, e tra gli arrestati una ex guardia di sicurezza ha vuotato il sacco, ammettendo di far parte di una rete di sicari assoldati per eliminare i debitori insolventi. Tra questi c’era, appunto, Laurent, che molti conoscenti ammisero si trovasse in condizioni economiche molto difficili.

Secondo la ricostruzione, il pilota francese sarebbe stato freddato nel garage di casa e i suoi resti sarebbero stati dispersi nell’Haute-Loire.

Pasquali è stato un protagonista nella GT-Sport dei primi anni 2000, gareggiando inizialmente nella Porsche Carrera Cup France. Nel 2011 trionfò insieme ad Anthony Beltoise in questa categoria, e nel 2008 prese parte anche alla 24 Ore di Le Mans, concludendo la gara in ventunesima posizione.

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PHOTO : BENJAMIN CREMEL /LaPresse