Attualità
Secondo uno studio del Policlinico di Milano, un milanese su 20 ha contratto il coronavirus prima della pandemia
Milano e i milanesi avrebbero fatto i conti con il Coronavirus ben prima che fosse ufficialmente comunicata la positività, a Codogno, del cosiddetto “paziente 1”. Lo rivela uno studio portato avanti dal Policlinico proprio del capoluogo lombardo, secondo cui già nelle settimane antecedenti il “via ufficiale” della pandemia di Covid-19 in Italia, ben 1 milanese su 20 abbia contratto la malattia.
I dati dello studio si basano un campione di donatori di sangue del Policlinico e raccontano di una percentuale pari al 4,6% di essi che all’inizio dell’epidemia mostravano di aver sviluppato gli anticorpi contro il virus Sars-Cov-2. Questa percentuale si sarebbe poi alzata fino al 7,1%. A essere colpiti soprattutto le fasce di età più giovani. Le quali, avrebbero poi beneficiato delle restrizioni seguite al “lockdown”, impedendo di fatto un’ulteriore diffusione del contagio ma soprattutto permettendo proprio ai più giovani di sviluppare l’immunità a lungo termine.
In totale sono stati 800 i donatori sani presi a campione dall’equipe che ha firmato lo studio, al momento reso pubblico solo in forma di “pre-print”. Tuttavia, è di grande utilità per dimostrare la presenza di un notevole numero sommerso di contagiati ben prima che la pandemia fosse conclamata.
A spiegare meglio il senso dello studio, è stato spiegato da Daniele Prati, uno dei coordinatori: «Lo scopo di questo studio»ha detto in un’intervista concessa a Vanity Fair «era di esaminare la presenza dell’infezione da SARS-CoV-2 in adulti asintomatici in una delle aree italiane più colpite, e nello stesso tempo raccogliere più elementi possibili per comprendere i fattori di rischio e i valori di laboratorio associati alla malattia».
Fra le altre informazioni scaturite dallo studio, anche la certezza che l’immunità di gregge sembra essere molto lontana dall’essere raggiunta.
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Credito foto: Alessandro Gennari