Attualità
Scuola, c’è già chi è tornato sui banchi. E una regione intera si sta attrezzando per tornarci a fine maggio e per tutto giugno
A scuola già entro la fine di maggio e per tutto giugno. Al ‘piano rientro’ sta lavorando la Giunta regionale della Valle d’Aosta, che ha avviato lo studio di uno speciale piano che non guarda soltanto a settembre, ma che anzi mira a creare i presupposti per un ritorno in classe a maggio e per tutto giugno.
A riportarlo è l’Ansa, e a parlare è l’assessore all’Istruzione Chantal Certan che ha ribadito come occorra “tenere in considerazione l’aspetto sociale e il ruolo della scuola per le famiglie che devono ripartire”, evitando un paragone con altre regioni italiane. “Non conosco le situazioni delle scuole nelle altre regioni, ma in Valle d’Aosta l’80% delle classi (ovvero 820 su oltre 1.100) ha meno di 20 alunni, ci sono scuole di montagna con un rapporto insegnante-alunni da uno a tre a uno a cinque. Le condizioni sono particolari, quindi è possibile pensare di prevedere un rientro con orari e numeri ridotti. A tal proposito una prima bozza del Piano di rientro, con un protocollo sanitario, è all’esame del Governo regionale”.
E se come sottolineato anche dal Presidente della Regione a statuto speciale Renzo Testolin, in Valle d’Aosta “è stato avviato un percorso di confronto e di condivisione con i dirigenti scolastici e con gli enti locali”, in Piemonte c’è chi già è tornato sui banchi il 12 maggio. Si tratta di bambini tra i tre e i dieci anni di tre comuni vercellesi che hanno sposato un piano sperimentale che verte su classi di 4 bambini per la scuola dell’Infanzia e di 5 per quelli della primaria, con 4-5 metri quadrati a disposizione per ogni bambino. Le classi vengono sanificate ogni giorno e più volte al giorno viene rilevata la temperatura dei bambini, gli ingressi e le uscite sono scaglionate e i pasti sigillati in confezioni monoporzione. Ad accogliere i bambini in classe non sono però gli insegnanti ma gli educatori. Si tratta infatti di un servizio attivato per offrire assistenza a bambini e famiglie, ad un costo di 10 euro al giorno più 5 per il pasto. Una sperimentazione, insomma, che potrebbe assomigliare alla scuola del futuro. O almeno, a quella del futuro prossimo, nell’attesa di sconfiggere definitivamente il Covid-19.
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Crediti Foto LaPresse/Giordan Ambrico