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RUBRICA. Consigli contro il Covid. Episodio 11: Lockdown, sì o no

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nuovo decreto

Rubrica di Claudio Costantino

Lockdown è una parola che abbiamo imparato a conoscere in questo ultimo anno, visto che ieri ricorreva l’anniversario del primo caso autoctono in Italia di infezione da SARS-CoV-2.
Il lockdown quello “duro e puro” durato da Marzo a Maggio dell’anno scorso che mise in ginocchio il Paese
economicamente ma permise di limitare i contagi e vivere una estate relativamente serena.
I lockdown autunnali con l’Italia a colori e con le Regioni Rosse che certamente avevano dei miglioramenti
più evidenti di quelle Arancioni e Gialle.
I lockdown post natalizi, invocati a più riprese da diversi esponenti scientifici con vari profili:
– zona rossa ovunque di un mese settimane per bloccare la diffusione delle varianti e per
proseguire la campagna vaccinale di popolazione (sicuramente in grado di limitare la circolazione del virus,
permetterebbe una maggiore semplicità della campagna vaccinale ma senza un adeguato numero di dosi
non sarà di pari passo alla campagna vaccinale, con enormi ricadute economiche e psicologiche sul Paese)
– zone rosse al bisogno anche “limitate” (se si intercetta bene dove sta circolando il virus ed in particolare le
varianti potrebbe essere di supporto per avere gli effetti positivi di un lockdown generalizzato e prevedere
aiuti economici e sociali solo per le zone colpite)
Sembra facile dare una risposta eppure non lo è. L’equilibrio tra le esigenze di salute, quelle economico-sociali e l’impatto di un altro lockdown è complesso e la stesse forze politiche a volte si esprimono in un
senso ed a volte in un altro.
Intanto l’Italia, uscita gialla dal dopo Natale (tranne la Sicilia e l’Abruzzo in rosso e poi arancione) adesso sta osservando un ritorno delle zone rosse (o arancione scuro) in alcune delle Regioni che avevano gestito
meglio l’epidemia finora come l’Emilia Romagna, o in alcune Regioni molto piccole e poco popolose del Sud
(finora meno colpite) come Basilicata e Molise.
Ancora, la variante inglese in particolare (che sembra in effetti più contagiosa) si sta diffondendo in tutto il
centro Italia con estrema rapidità e sarà fondamentale interrompere questa catena di trasmissione perché
Marzo deve essere e dovrà essere (stante la disponibilità di dosi) il mese delle vaccinazioni di massa, dei 250 mila vaccini/die, del 4 vaccino in commercio (Jansenn) e non potremo permetterci una terza ondata
come quella che sta arrivando.
Bella notizia della Settimana: A fine mese verrà approvato ed autorizzato il 4° vaccino in Europa, anche lui
con tecnologia a vettore virale, efficace anche contro le varianti e soprattutto efficace dopo una sola dose… potrebbe essere la rivoluzione che da il via alla vaccinazione di massa vera e propria.
Cattiva notizia della Settimana: AIFA dopo l’enorme “papocchio” non evidence based della limitazione del
vaccino AstraZeneca agli under 55 (cosa non accaduta in nessun altro Paese in Europa) finalmente torna sui propri passi e autorizza il vaccino fino a 65 anni. Il danno comunicativo è stato fatto e sarà dura recuperare, ma almeno si è messa una pezza.

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Foto: LaPresse