Seguici su

Attualità

Le zanzare possono trasmettere il Coronavirus? Ecco cosa dicono gli esperti

Pubblicato

il

Con le miti temperature sopraggiunte in questi giorni di primavera hanno fatto di nuovo ritorno in città le zanzare, che, come noto, per potersi nutrire e riprodurre hanno bisogno di sangue umano o animale. La domanda, quindi, in questo periodo di emergenza sanitaria, sorge spontanea: le zanzare possono trasmettere il Coronavirus succhiando il sangue di una persona infetta e pungendo subito dopo una persona sana?

Sappiamo che la zanzara può essere portatrice di diverse malattie e non soltanto parassitarie come la malaria, ma anche virali come il Dengue e la Febbre Gialla, tanto che ogni anno nel mondo si calcola che i decessi causati dalle zanzare siano circa 700mila. Vi sono tuttavia virus che non riescono a sopravvivere nelle zanzare o a infettarle, come quello dell’HIV o quelli responsabili di Ebola. Nel caso del Coronavirus, ad oggi, non ci sono elementi che dimostrino la possibilità di trasmissione attraverso la puntura delle zanzare. Il virus, inoltre, è recente, e non sembra essere esposto a particolari mutazioni che potrebbero portarlo ad infettare questo insetto. La principale fonte di contagio restano attualmente le piccole goccioline prodotte con uno starnuto o con un colpo di tosse.

Ma vediamo cosa dicono in merito gli esperti. Secondo Ranieri Guerra, vicedirettore generale Iniziative Strategiche dell’Oms, le zanzare non possono trasmettere il virus da un essere umano all’altro. Della stessa opinione anche Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale ha dichiarato che “anche se non sono stati fatti studi sperimentali, probabilmente le zanzare non sono un veicolo per il contagio. Questo non dovrebbe essere un virus che si trasmette per vettori, ma sembra il classico virus respiratorio che si trasmette attraverso le goccioline di saliva, dette ‘goccioline di flug'”. Sulla stessa linea anche il virologo Roberto Burioni: “Perchè la zanzara sia nelle condizioni di infettare al suo interno deve replicarsi l’agente patogeno e questo non succede nel caso del coronavirus. La zanzara non viene infettata e quindi non può contagiare altre persone. Per fortuna, in questo caso le zanzare non hanno alcun ruolo”.

Ma cosa succede quando la zanzara ci punge? Il sangue che la zanzara ci succhia finisce nel suo stomaco e li resta; dunque se la zanzara punge un’altra persona subito dopo di noi, non c’è nessuna possibilità che il sangue succhiato in precedenza possa mescolarsi a quello nuovo salvo che nel suo stomaco. Perché una zanzara possa trasmettere il virus deve essere infettata essa stessa dal virus proprio come avviene per le persone, quindi dovrebbe essere in grado di trasmetterlo attraverso il suo pungiglione e vediamo perché. Subito dopo aver infilato il suo pungiglione attraverso la nostra pelle, l’insetto ci inietta una sostanza anestetica e anticoagulante che ha la funzione di non farci avvertire il pizzico e fluidificare il sangue di modo che possa scorrere agevolmente all’interno del pungiglione. L’iniezione di questa sostanza è l’unico momento in cui il virus potrebbe trasferirsi e dovrebbe esservi contenuto. Il Coronavirus dovrebbe quindi riuscire a superare lo stomaco e diffondersi in altre parti del suo organismo. Dovrebbe poi infine raggiungere le ghiandole che la zanzara utilizza per produrre questa sostanza. È un percorso piuttosto complicato considerando che nell’apparato digerente delle zanzare ci sono sostanze che disgregano il sangue per poterlo trasformare in sostanze nutrienti utili all’insetto. In questo processo, gli eventuali virus presenti vengono quasi sempre distrutti, rendendo impossibile il contagio da parte della zanzara. Tra l’altro la durata media della vita di una zanzara, inferiore alla settimana, gioca un ruolo importante nei tempi di incubazione del Coronavirus che, come sappiamo, sono abbastanza lunghi.

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra PAGINA OA PLUS

Clicca qui per iscriverti al nostro GRUPPO OA PLUS

Crediti foto: LaPresse