Attualità
Il virologo Fabrizio Pregliasco a OaPlus: “Con il 50% dei vaccinati via le mascherine. E servono protocolli sistematici per eventi sportivi e musicali”
Il virologo dell’Università Statale di Milano usa una metafora cinematografica per descrivere la fase-Covid in Italia: “Siamo alla fine del primo tempo del film, Inghilterra e Israele sono alla fine del secondo”
Togliere le mascherine, almeno all’aperto, non è un miraggio.
Lo ha confermato a OaPlus il Professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università statale di Milano. “Con il 50% della popolazione vaccinata si potranno togliere le mascherine all’aperto. Serve, insomma, il doppio della copertura dei vaccinati attuali, è ragionevole pensare che questo traguardo possa essere raggiunto tra un mese-un mese e mezzo”.
A quel punto, dunque, sarà possibile liberarsi dell’ingombrante (più che altro psicologicamente) mascherina, anche se, avverte Pregliasco, “con le aperture una certa maggior diffusione del virus ce l’aspettiamo. Tutto sta nel trovare un equilibrio tra vaccinazioni e, appunto, maggior libertà concessa alla popolazione, un equilibrio che serve proprio per evitare che poi si debba pensare a nuove chiusure nel futuro prossimo”.
Per descrivere la fase-Covid che l’Italia sta vivendo, Pregliasco usa una metafora cinematografica. “E’ come se fossimo alla fine del primo tempo, mentre alcuni paesi, come Inghilterra e Israele, sono quasi alla fine del film. Siamo a buon punto, ma è necessario considerare che ogni contatto umano è ancora a rischio, che le minori restrizioni, come anche lo spostamento dell’orario del coprifuoco, sono corrette, ma bisogna continuare a prestare attenzione”.
Per questo le aperture proseguiranno graduali, e non è al momento immaginabile, almeno a stretto giro di posta, ripensare a stadi e palazzetti pieni, pensando al futuro prossimo di sport ed eventi musicali.
“Occorrono protocolli sistematici che regolamentino tutti gli aspetti: accessi, afflusso, ingressi ed uscite. Poi ci sono problemi anche in funzione dei contesti. Un concerto di musica classica con le persone sedute, distanziate e in silenzio non è come un concerto rock dove il pubblico canta”.
Insomma, chiosa Pregliasco, il ritorno alla normalità non è così distante, “ma è un traguardo che si può raggiungere solo continuando a prestare attenzione”.
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Foto Claudio Furlan – LaPresse