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Coronavirus, Conte: adesso stop anche alle aziende. Garantiti solo i servizi essenziali, dai supermercati alle farmacie. “E’ la crisi più grande del Paese dal secondo dopoguerra”

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Chiuse tutte le aziende tranne quelle che offrono servizi di primaria necessità. Lo ha annunciato pochi minuti fa in conferenza stampa da Palazzo Chigi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. L’arrivo imminente di un’ulteriore stretta del governo per contenere gli effetti della pandemia da Coronavirus che sta mettendo in ginocchio l’intero Paese era già nell’aria. Il provvedimento era già stato adottato dalla Regione Lombardia proprio nelle ore precedenti il discorso del premier, anche e sopratutto alla luce dei numeri snocciolati dalla Protezione Civile nel bollettino odierno, che disegnano un quadro ancora allarmante: dall’inizio della diffusione del virus, sono oltre 42.500 i contagiati, 4.825 i decessi totali e, solo nella giornata di oggi, 793 i morti, di cui 546 in Lombardia, che resta una delle Regioni più colpite. Appaiono dunque quasi inevitabili le nuove drastiche misure di contenimento dell’emergenza sanitaria decise in queste ore dal governo di concerto con le associazioni di categoria e i sindacati.

“E’ la crisi più difficile che il paese sta vivendo dal secondo dopo guerra – ha spiegato in conferenza stampa il premier Conte -. In questi giorni durissimi siamo chiamati a misurarci con immagini e con notizie che ci feriscono, che ci lasciano un segno che rimarrà sempre impresso nella nostra memoria, anche quando questo, e ci auguriamo presto, sarà finito. La morte dei tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Questi decessi non sono semplici numeri. Quelle che piangiamo sono persone, sono storie di famiglie che perdono gli affetti più cari. Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole, con pazienza, con responsabilità, con fiducia”. E le nuove regole parlano chiaro: stop a tutte le attività e ai servizi che non offrono servizi essenziali.

Resteranno aperti invece tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità, farmacie e para farmacie, servizi bancari, postali e finanziari. “Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo: chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria – ha spiegato Conte, che ha invitato i cittadini a non fare la corsa alla spesa, poichè “non è prevista nessuna restrizione sui giorni di chiusura dei supermercati, quindi invito tutti alla calma”.

Il pensiero di Conte è andato poi ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine, e a tutte le persone in prima linea per affrontare l’emergenza: “Sono misure severe, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative. Solo in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è peraltro minime se paragonato al sacrificio che stanno compiendo altri concittadini. Negli ospedali e nei luoghi cruciali per la vita del Paese c’è chi rinuncia e chi rischia molto di più. Penso in particolare innanzitutto ai medici, agli infermieri, ma anche alle forze dell’ordine, alle forze armate, agli uomini e alle donne della Protezione civile, ai commessi dei supermercati, ai farmacisti, agli autotrasportatori, ai lavoratori dei servizi pubblici e dei servizi di informazione. Donne e uomini che non stanno andando semplicemente a lavorare, ma compiono ogni giorno un atto di amore nei confronti dell’Italia intera”. 

Accanto alle attività di primaria necessità, sarà inoltre consentito solo lo svolgimento del lavoro in modalità smart working e quelle “attività ritenute comunque rilevanti”, ha concluso il premier. “Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo. E’ una decisione che si rende necessaria per contenere il più possibile il contagio. Dobbiamo creare insieme una barriera di protezione. Quelle rinunce che oggi ci sembrano un passo indietro, domani saranno un passo avanti per tornare presto alla normalità. Uniti ce la faremo”.

 

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Crediti foto: LaPresse