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Coronavirus, buoni spesa, cassa integrazione e bonus 600 euro. Ecco a chi spettano
Sulla base del decreto “Cura Italia” messo a punto dal governo, l‘Inps si prepara a distribuire ai cittadini italiani una serie di misure straordinarie legate all’emergenza Coronavirus, fra le quali la cassa integrazione e il sostegno alle imprese, la sospensione del pagamento dei mutui e l’erogazione di bonus baby sitter e buoni spesa, tutte in fase di realizzazione in questi giorni.
Ecco come funzionano le agevolazioni disposte dai ministri del Lavoro Nunzia Catalfo e dell’Economia Roberto Gualtieri in attuazione del decreto e come saranno distribuite.
Cassa integrazione – Prevista una serie di misure per tutta Italia per agevolare la richiesta della cassa integrazione da parte delle imprese che ne avranno bisogno. Sul sito dell’Inps si trovano tutte le istruzioni per accedere alla misura.
Agli autonomi l’indennità di 600 euro – I 600 euro di indennità potranno essere richiesti dai lavoratori autonomi dal primo aprile. Un diritto garantito a chi ha dichiarato nell’anno 2018 un reddito non oltre i 35mila euro o a chi abbia ridotto l’attività di almeno il 33% nel primo trimestre 2020. La richiesta può essere presentata anche da professionisti e autonomi iscritti alle casse di previdenza privata.
Mutui, possibilità di sospensione – E’ possibile richiedere la sospensione della rata dei mutui con applicazione degli interessi semplici con il tasso applicato al contratto di mutuo maggiorato di un punto. Ancora si attendono chiarimenti sulla presentazione della domanda.
Bonus baby sitter – Si può fare richiesta di sostegno alle famiglie per i figli non sopra i 12 anni. Chi ne ha bisogno può usufruire di un bonus per la baby sitter di un massimo di 600 euro, con una soglia di 1000 per i dipendenti del settore sanitario.
Buoni spesa non a chi percepisce il reddito di cittadinanza – I buoni spesa “non riguarderanno i beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno già un sostegno. Dobbiamo rivolgerci a persone indigenti, cosa che verrà gestita direttamente dai Comuni, indipendentemente dalle altre fonti di entrata”. Lo ha affermato il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta. Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha firmato in queste ore l’ordinanza per la ripartizione di 400 milioni di euro ai Comuni: potranno essere utilizzati per erogare buoni spesa o per distribuire direttamente generi alimentari, ovviamente a chi versa in stato di bisogno. Su base regionale è la Lombardia a ricevere la quota maggiore di risorse (55 milioni), seguita dalla Campania a cui vanno 50 milioni, dalla Sicilia (43,4 milioni) e dal Lazio (36 milioni).
La ripartizione nei capoluoghi
A Roma spetta il primato dei fondi elargiti (15 milioni), seguita da Napoli (7,6) e Milano (7,2). A seguire: 5,1 milioni a Palermo, 4,6 a Torino, 3 milioni a Genova. Tra i capoluoghi, Bari potrà distribuire 1,9 milioni, Firenze 2 milioni, Reggio Calabria 1,3 milioni, Venezia 1,3 milioni, Catanzaro 622mila euro, Caserta 445mila euro, Foggia 1,1 mln, Lecce 566mila euro, Piacenza 548mila euro, Nuoro 230mila euro, Cagliari 814mila euro, Pesaro 503mila euro, Potenza 398mila, Matera 394mila, Isernia 148mila, Campobasso 303mila. A Bergamo, città duramente colpita dall’epidemia, andranno 642.000 euro.
I piccoli centri e quelli più colpiti
Il Comune di Vo’ (Padova), tra i primissimi focolai dell’epidemia, potrà aiutare chi è in difficoltà con 42mila euro, Codogno con 169mila euro, Alzano Lombardo, città che aveva chiesto di essere inclusa nella zona rossa, avrà 72mila euro. A Fondi e Nerola, le cittadine più colpite nel Lazio, 357mila e 13mila euro ciascuna. A Dinami, in provincia di Vibo Valentia, che in base alla dichiarazione dei redditi del 2017 è il Paese piu’ povero d’Italia, vanno 20.400 euro. Al Comune più piccolo d’Italia con i suoi 33 abitanti, Morterone, in provincia di Lecco, 600 euro. A Zerba (Piacenza), paesino che in base ai dati Istat è popolato da persone anziane, vanno 600 euro. A Castel Volturno, in Campania, 276mila euro.
Le mete turistiche
Scorrendo tra le mete turistiche, Cortina d’Ampezzo potrà distribuire buoni spesa e generi alimentari per 30.600 euro, Capri per 37,800 euro, Taormina per 73mila euro; Arzachena, sotto il cui comune ricade Porto Cervo, per 100mila euro; Portofino per 2.000 euro.
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Crediti foto LaPresse