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Bonus baby sitter e congedo parentale, ecco come funzionano e chi può richiederli

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Introdotti con il decreto Cura Italia, il bonus baby sitter e il congedo parentale sono stati prorogati con il decreto Rilancio. Il bonus consiste attualmente in un indennizzo economico che va dai 1200 ai 2000 euro (quest’ultimo solo per lavoratori considerati “a rischio”, appartenenti ad ambito sanitario, di soccorso pubblico e di pubblica sicurezza). L’obiettivo è di sostenere le spese per il pagamento di una baby sitter regolarmente assunta per badare ai figli mentre i genitori sono al lavoro o, novità introdotta dall’ultimo decreto governativo, per usufruire di centri estivi e servizi educativi e ricreativi territoriali. Il bonus baby sitter non può essere richiesto qualora siano i nonni a farsi carico della cura del bambino e può essere utilizzato fino al 31 luglio previa richiesta all’Inps.

A chi spetta il bonus baby sitter? 

Il bonus baby sitter spetta alle famiglie (anche affidatarie) con bambini al di sotto dei 12 anni. Oltre a questa condizione vi è un altro requisito, ovvero che nel nucleo familiare non sia presente un beneficiario di altre misure di sostegno (come la Naspi e la cassa integrazione ordinaria). Chi ha già beneficiato del bonus baby sitter da 600 euro per il mese di aprile potrà richiedere solo altri 600 euro, mentre non è possibile usufruire del voucher qualora si sia già beneficiato del congedo parentale straordinario o del bonus nido. Se si ha più di un figlio, sarà possibile richiedere due bonus che tuttavia non dovranno superare l’importo massimo di cui si ha diritto (quindi, nel caso di una famiglia di due figli a cui spetta un bonus da mille euro, si potrà richiedere il voucher da 500 euro per ciascun figlio).

Il bonus da 1200 euro spetta a genitori che lavorano in realtà produttive private, ma anche ai lavoratori autonomi con partita IVA o a coloro che appartengono alla gestione separata della previdenza sociale; il bonus sale a 2000 euro per quelle categorie di lavoratori considerate “a rischio” durante la pandemia di Covid-19: personale sanitario pubblico e privato, addetti al soccorso pubblico e alla pubblica sicurezza.

La procedura per richiederlo

Per richiedere il bonus baby sitter bisogna collegarsi sul sito di Inps e compilare la domanda online, autenticandosi mediante documento di identità elettronico, carta nazionale dei servizi, pin del sito INPS oppure effettuando l’autenticazione tramite SPID, ma solo a partire dal secondo livello. Il pagamento viene effettuato per mezzo del libretto famiglia. Per inoltrare la richiesta del voucher baby sitter è possibile anche telefonare ai numeri messi a disposizione dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale, che sono l’803164 (numero verde) e lo 06164164 (numero a pagamento). Infine è possibile recarsi presso il proprio patronato per inoltrare la domanda. L’INPS ha creato una guida passo passo da seguire per richiedere il bonus baby sitter senza sbagliare: dopo aver compilato correttamente i moduli e aver inoltrato la domanda, bisognerà accedere al proprio libretto famiglia per finalizzare l’operazione e poter effettuare l’appropriazione del bonus.

Congedo parentale

Visto che l’anno scolastico si concluderà senza il ritorno di ragazzi e bambini in classe a causa del Coronavirus, il decreto Rilancio ha esteso la fruizione del congedo parentale introdotto a marzo dal Cura Italia da 15 a 30 giorni. Quindi dal 5 marzo al 31 luglio i dipendenti del settore privato, con figli fino a 12 anni (o più grandi se con handicap grave), possono avere 30 giorni di congedo invece dei precedenti 15, sempre indennizzati al 50% e con contribuzione figurativa a fini previdenziali. Per gli iscritti alla gestione separata Inps l’aumento di 15 giorni non è previsto. Altra novità introdotta dal decreto Rilancio è la possibilità di astensione dal lavoro per i dipendenti con figli minori di 16 anni (e non più da 12 a 16 anni) senza retribuzione per tutto il periodo di sospensione delle attività didattiche.

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Crediti foto: Shutterstock