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Allarme maltempo Emilia Romagna, il bilancio è spaventoso: due morti e oltre 500 evacuati

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A 24 ore dall’ondata di maltempo che ha travolto per due giorni l’Emilia-Romagna, soprattutto nella zona a cavallo fra le province di Ravenna e di Bologna, il bilancio dei danni è spaventoso: i nubifragi che si sono abbattuti sulla zona (pari a 4 mesi di pioggia) provocando l’esondazione dei fiumi in pianura e e frane e smottamenti in montagna e in collina hanno provocato due vittime e costretto a lasciare le proprie abitazioni oltre 500 persone.

A Castel Bolognese, uno dei paesi più colpiti in provincia di Ravenna, è morto un anziano di 80 anni che si trovava in bicicletta lungo gli argini del Senio, in una zona interdetta. Travolto dalla piena, è probabilmente morto annegato. A Fontanelice, invece, sulla collina imolese, una frana ha travolto la casa di Enrico Rivola, 74 anni, il cui corpo è stato ritrovato sotto le macerie. Inizialmente si pensava che potesse esserci un’altra persona con lui, individuata però in un’altra abitazione poco dopo il ritrovamento del corpo dell’anziano. Circa 500 persone sono state evacuate, alcune delle quali a scopo precauzionale, altre perché si sono ritrovate con i piani inferiori delle case inagibili.

In molti centri, come a Faenza, sono stati allestiti, fra palestre e palazzetti dello sport, dei punti di accoglienza per le persone che sono state costrette ad evacuare dalle proprie abitazioni. In molte zone le scuole sono rimaste chiuse. Gli allagamenti hanno inoltre fermato i treni e portato alla chiusura di molte strade.

Ma che cosa ha potuto provocare un disastro simile? Nell’arco di 24 ore “sono caduti più di 140 millimetri di acqua, circa un quinto di quello che normalmente è la media nazionale, un valore davvero importante su un territorio già provato da mesi di siccità e che ha creato un’importante via di scorrimento”, ha spiegato il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, arrivato in Emilia Romagna per fare il punto con le autorità locali dopo la firma da parte del ministro Nello Musumeci sul decreto che dispone la mobilitazione straordinaria del sistema nazionale di protezione civile e stanziare i primi fondi. In alcuni casi le abbondanti piogge hanno provocato la rottura degli argini dei fiumi, che sono tracimati, allagando aree rurali e zone golenali, in alcuni casi raggiungendo cascinali e le aree periferiche di centri abitati più grandi come Faenza.

L’allerta rossa è stata estesa anche alle prossime ore anche se il fatto che non siano più previste precipitazioni lascia sperare in una rapida soluzione dell’emergenza. Ora il rischio sono le frane.“Nelle prossime ore – ha spiegato ancora Curcio – ci sarà l’abbassamento dei livelli dell’acqua e dunque dovremo attenderci fenomeni di tipo idrogeologico. Dobbiamo monitorare con attenzione” la situazione. Alcuni fiumi, soprattutto quelli più vicini all’Adriatico, rimangono in una fase di piena e di grande attenzione.

La Regione è già al lavoro per chiedere lo stato d’emergenza e dal Governo è arrivata la garanzia di un aiuto, con il presidente Giorgia Meloni che ha espresso la sua solidarietà e vicinanza.

 

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Crediti foto: Shutterstock

 

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