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Alex Zanardi, depositate le perizie sull’incidente: “Viaggiava a 50 Km orari e ha perso il controllo della sua handbike”. Ma la famiglia non ci sta e annuncia battaglia legale

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Alex Zanardi

“Alex Zanardi il 19 giugno scorso procedeva ad una velocità di 50 km orari lungo la strada provinciale 146 tra San Quirico d’Orcia e Pienza, in provincia di Siena, e ha perso il controllo della sua handbike andando quindi a sbattere contro un tir che proveniva in direzione opposta, che procedeva a 38 km all’ora”. Sono queste le conclusioni delle due perizie effettuate sul luogo dell’incidente a cui sarebbero arrivati il professor Dario Vangi, consulente della Procura di Siena, e il professore Mattia Strangi, perito di parte per la difesa dell’autotrasportatore, Marco Ciacci, al momento indagato per lesioni colpose. “Da quanto emerge – rileva Strangi – si andrebbe verso un’assenza di colpe nell’incidente: dalle perizie emergerebbe come Zanardi abbia perso il controllo in curva dell’handbike e per questo si sia ribaltato per un sovrasterzo per poi impattare sulla ruota anteriore sinistra del camion”.

Secondo la difesa del conducente del camion, in sostanza, l’handbike di Zanardi correva a 50 km all’ora, comunque sotto al limite di velocità massima consentita in quel tratto stradale. Quando Zanardi si è accorto del camion proveniente in direzione opposta, avrebbe tentato di girare verso destra, per allontanarsi dalla parte centrale della carreggiata, ma il suo veicolo sarebbe andato in sovrasterzo, cioè avrebbe avuto un principio di testa coda che avrebbe determinato il ribaltamento del mezzo. Zanardi così è caduto, finendo nella corsia opposta e battendo la testa contro il cerchione anteriore sinistro dell’autotreno.

Le stesse perizie inoltre avrebbero rilevato il buono stato del manto stradale ed il corretto funzionamento dell’handbike condotta da Zanardi. In definitiva, le analisi condotte da Procura e difesa dell’imputato sembrano coincidere, delineando una sostanziale innocenza per il guidatore del camion.

Diverse, invece, le conclusioni a cui è arrivato Giorgio Cavallin, consulente della famiglia di Zanardi, secondo il quale apparirebbe determinante una presunta invasione della corsia da parte del camion, che invece le altre due consulenze tecniche non avrebbero rilevato.

La Procura di Siena adesso dovrà decidere se ordinare nuove indagini, sulla base delle tre consulenze depositate, oppure definire il procedimento, con la possibilità di chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio per l’indagato.

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Foto: LaPresse