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Akon fallisce nel tentativo di ricreare il Wakanda

Akon fallisce nel tentativo di ricreare il Wakanda. Il progetto si è arenato fra sospetti di corruzione e la megalomania del rapper, ma imprenditori più accorti potrebbero riprendere il progetto dato l’interesse che ha riscosso in ambito mediatico e finanziario.

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Akon fallisce nel tentativo di ricreare il Wakanda. Il progetto si è arenato fra sospetti di corruzione e la megalomania del rapper, ma imprenditori più accorti potrebbero riprendere il progetto dato l'interesse che ha riscosso in ambito mediatico e finanziario.
Crediti foto akon_city_senegal Instagram

Il rapper e produttore musicale Akon nel 2018, lo stesso anno in cui esce al cinema Black Phanter, lancia il progetto di creare in Senegal una città che replichi la capitale afrofuturista del Regno di Wakanda, stato africano immaginario creato da Stan Lee negli anni ’70 e poi ripreso dall’Universo Cinematografico Marvel. Nel progetto del rapper la città avrebbe dovuto chiamarsi Akon City, essere totalmente alimentata da energia solare, ed essere dotata di tutti i servizi necessari ad essere completamente autosufficiente. Il tutto sorretto da una tecnologia e un’estetica iperfuturista. Nel Luglio 2024 il progetto ufficialmente fallisce, vediamo il perchè.

Chi è Akon

Akon è un rapper statunitense di origine senegalese classe 1973, diventato famoso nei primi anni 2000 per la sua capacità di fondere il rap statunitense con l’afrobeat. Prima del successo commerciale però la vita di Akon non è propriamente tranquilla: in adolescenza viene arrestato per spaccio e rapino a mano armata, e dopo il successo dell’album di debutto Trouble, sconta una pena di 3 anni per furto d’auto. Chiuse le pendenze con la legge, Akon inizia una carriera costellata di successi commerciali e collaborazioni prestigiose (da Michael Jackson a David Guetta), in cui costante rimane la sua passione per l’Africa, a cui indirizza le sue opere di beneficienza.

Akon e il suo interesse per l’Africa

Nonostante il rapper sia nato negli USA (precisamente a Saint Louis nel 1973), il fatto che il padre di Akon fosse un percussionista africano ha portato il giovane Aliaume Damala Badara Akon Thiam a viaggiare più volte in Africa da giovane. Da questi viaggi e dall’esperienza del ghetto e del carcere negli Stati Uniti nasce in Akon l’idea che l’unica vera patria dei neri sia l’Africa, l’unico posto dove possano vivere liberi e senza discriminazioni. Da questa consapevolezza nascono una serie di iniziative benefiche e di sviluppo imprenditoriale promosse da Akon in Africa, che lo portano ad essere ricevuto persino dagli esperti della Banca Mondiale.

Akon City e la crypto Akoin

Il progetto di Akon City quindi non parte da basi inesistenti: Akon ha già esperienze di investimento andate a buon fine in Africa. Tuttavia la città afrofuturista da lui ideata nel 2018 è un salto imprenditoriale non indifferente: una città che si estende per 810 ettari (concessi dal governo del Senegal) e dal costo stimato di 6 miliardi di dollari. Progetto che dovrebbe partire nel 2021, 3 anni in cui il rapper avrebbe dovuto raccogliere investimenti e lanciare la sua cryptomoneta Akoin, moneta che avrebbe basato il suo valore proprio dall’hype generato dal progetto Akon City.

Akon City e il Wakanda

Non è un caso che Akon City viene ideata proprio nel 2018, quando esce il film Black Panther. Akon City difatto è la realizzazione di ciò che la capitale del Wakanda simboleggia nel film Marvel: un posto in cui convive felicemente la tradizione culturale-religiosa africana e l’hi-tech, in cui i neri (sia africani che afroamericani) vivono nella pace e nel benessere, senza paura della povertà e della discriminazione. Un sogno che secondo Akon avrebbe mobilitato investitori africani e afrodiscendenti da tutto il mondo, grazie all’unione fra il successo del film Black Panther e la fama di rapper e benefattore di Akon stesso. Cosa poteva andare storto?

Il Wakanda rimane un miraggio

Le prime avvisaglie del disastro di Akon City si hanno nel 2021, data ufficiale di inizio dei lavori. I 6 miliardi non ci sono, e la prima pietra posata simbolicamente rimane l’unico segno dei lavori in una landa desolata. Nel 2022 succede di peggio: l’ex socio di Akon Davyne Stephens denuncia Akon sostenendo che Akon City sia una truffa, basata sullo schema Ponzi. La magistratura senegalese nel frattempo indaga su possibili casi di corruzione di funzionari pubblici da parte di Akon, che secondo la magistratura avrebbe ottenuto in concessione gratuita il terreno per la propria città corrompendo politici e burocrati senegalesi.

Il fallimento del progetto

Il 17 Luglio scorso si ha il fallimento definitivo del progetto. Il governo del Senegal riprende il terreno concesso gratuitamente e lascia ad Akon solamente i 5 ettari che ha acquistato con fondi propri e su cui ha costruito dei residence. La crypto Akoin ad oggi vale meno di un decimo di dollaro, quindi probabilmente morirà insieme al progetto della città.

Il futuro

Il fallimento di Akon City dimostra due cose: la prima è che un progetto nato da un’artista di fama mondiale e basato su un’altra opera artistica di grande fama (il film Black Panther) possa trovare sostegni da parte dello stato e della finanza, La seconda è che questo ottimo incipit non basti a raccogliere cifre considerevoli, tanto più se si pensa che queste cifre dovrebbero affluire tramite l’hype del progetto stesso e non tramite uno studio ben più solido dei possibili ritorni di investimento. Tuttavia l’idea di ricreare una città che assomigli al Wakanda in Africa non muore con Akon City: altri imprenditori potrebbero ripartire dall’idea di Akon e tentare un progetto simile cercando basi finanziarie più solide per portarlo avanti. In fondo chi di noi dopo aver visto Black Panther, non ha sognato di vivere anche solo per un giorno in una città dove l’ieprtecnologia si mischia alla musica e ai costumi tradizionali afro?

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