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Agosto si avvicina e il Governo trema, acceso scontro sul Mes

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Si avvicina agosto e il Governo comincia a vacillare, soprattutto sulla questione del Mes. Era proprio agosto dell’anno scorso quando il governo giallo-verde del Movimento 5 stelle (M5s) e della Lega naufragava. Sembra passata un’eternità, sensazione dovuta forse alla continuità del presidente Conte. Invece, l’attuale esecutivo non ha ancora nemmeno compiuto un anno.

Neanche un anno e la tenuta già trema di nuovo. Le incomprensioni sono diverse, ma tra tutte spicca la questione del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes). Il Partito Democratico (Pd) ha più volte chiesto alla controparte al Governo, il M5s, e al premier Conte di attivare il Fondo Salva-Stati rivisto dopo la pandemia. Ma i Cinque-stelle sono più cauti. E neanche il presidente Conte sembra fremere per ottenere i circa 36 miliardi che andrebbero a potenziare il settore sanitario in Italia.

In effetti c’è tempo fino al 31 dicembre 2022 per inoltrare la richiesta, anche se il tempismo di un’eventuale attivazione non va sottovalutato. L’accesso al prestito dipende – infatti – da una valutazione di sostenibilità del debito pubblico e del sistema bancario. Ad aprile la Commissione europea, insieme alla Banca Centrale Europea (Bce), aveva stabilito che tutti i Paesi dell’Eurozona superavano positivamente la valutazione e potevano – cioè – richiedere il prestito. Non sappiamo però se questo esito sarà valido fino al 2022 o se ci saranno nuove valutazioni.

Come sappiamo il Mes è lo strumento di cui si è dotata l’Unione europea dopo la crisi finanziaria, nel 2012. Si tratta di prestiti agevolati agli Stati in difficoltà che decidono di richiederlo, a condizioni molto rigide. A seguito della pandemia – però – il Mes è stato rivisto e sono stati azzerati i suoi aspetti più rigorosi. Questa nuova versione è conosciuta come Pandemic Crisis Support. Gli interessi che si chiedono allo Stato che decide di attivarlo sono vicini allo zero (0,1%) con una durata media del prestito di dieci anni. C’è però anche la questione d’immagine. Attivare il Mes per primi potrebbe dare un segnale di debolezza ai mercati.

All’inizio del suo semestre di presidenza al Consiglio dell’Unione europea, la cancelliera tedesca Angela Merkel non ha perso l’occasione di ricordare in un’intervista che il Mes “non è stato creato perché nessuno lo utilizzi”. Una battuta eloquente anche senza fare nomi. “A far di conto per l’Italia ci sono io, con il ministro Gualtieri, i ragionieri e i ministri” ha infatti replicato il premier Conte, senza mezzi termini.

Adesso che l’emergenza da Coronavirus è parzialmente rientrata, il Governo torna ad avanzare alternando occasioni di scontro a brevi momenti di distensione. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è detto preoccupato per la tenuta dall’esecutivo, lasciandosi sfuggire un “così si va a sbattere”. Ed effettivamente agosto è vicino.

 

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Crediti foto: LaPresse