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Addio a Titta, il dottore dell’amore. Scomparso l’esponente romagnolo del genere demenziale
Se ne è andato improvvisamente, a soli 51 anni, quando sembrava aver vinto una malattia lunga e non semplice da affrontare, Giuseppe Tittarelli, in arte Titta, leader ravennate del gruppo “Titta e le frecce tricolori”, punto di riferimento del panorama della musica demenziale italiana.
“Pane e prosciutto”, “Telepippa”, “Uomo strip” alcuni dei suoi successi che non mancava di riproporre nei live che lo hanno visto protagonista fino al 2017 e sui quali aveva ripreso a lavorare ad inizio del 2020, concedendo anche un ritorno dal vivo ai sul fans.
Dissacratore, sempre pronto alla battuta nelle sue sporadiche ma indimenticabili apparizioni televisive, un vero e proprio animale da palcoscenico durante i concerti che lo hanno reso famoso, vero idolo dei naturisti con i suoi strip indimenticabili sui palchi di mezza Italia.
Nel 2018 è uscito il suo ultimo disco, “Canzoni di provincia”, prodotto da Pms Studio, una raccolta di pezzo dedicati a personaggi caratteristici, meno sguaiata e più “romantica” dei pezzi che lo hanno reso famoso e gli hanno permesso di essere amato da un sempre più nutrito numero di fans. Amatissimo e seguitissimo anche sui social dove non mancava di pubblicare quasi giornalmente contenuti goliardici e giochi di parole esilaranti, spesso a sfondo sessuale ma con una “leggerezza” che solo lui sapeva avere.
“Chiedo al mio collega e concittadino Riccardo Muri di svecchiare un po’ il repertorio” diceva, quando doveva presentarsi al pubblico, “Devo scappare perchè ho un pignoramento”: era il suo modo di salutare quando doveva lasciare gli studi televisivi in anticipo rispetto alla fine del programma. Niente più strip, niente più battute, niente più addio Titta, ti abbiamo voluto tanto bene!