Attualità
Bufera per la frase sul femminicidio pronunciata da Barbara Palombelli. Amnesty Italia: “Siamo nel pieno del victim blaming” VIDEO
Ieri a Forum Barbara Palombelli ha fatto scatenare un vero e proprio putiferio sul web grazie ad un discorso pronunciato da lei stessa in merito al femminicidio. Secondo la presentatrice, all’interno del tribunale mediatico del programma, sarebbe stato giusto osservare le due facce della stessa medaglia: l’uomo è sempre carnefice o è anche vittima di provocazioni da parte del genere femminile?
Effettivamente se rompo le palle a una persona è più legittimata a farmi fuori. Praticamente avrei sterminato l’80% delle persone incontrate nella mia vita secondo questo ragionamento. Mi par giusto #Palombelli pic.twitter.com/TZ5A2Rfx8m
— Elisa D'Ospina (@ElisaDospina) September 16, 2021
Questa uscita, nemmeno a dirlo, ha lasciati indignati i telespettatori, scatenando una bufera inarrestabile di commenti al veleno sulla Palombelli e sul pensiero distorto e letale fatto passare in tv. Tra tutti, spicca quello di Amnesty Italia, che attraverso twitter, ha condannato senza mezzi termini il discorso della conduttrice, accusando i media di essere complici del “victim blaming”.
Quando i mezzi di comunicazione sostengono che un femminicidio possa essere l'effetto del comportamento delle vittima, siamo nel pieno del victim blaming, che è proprio una delle cause dei femminicidi e della mancanza di sanzioni e leggi adeguate #palombelli
— Amnesty Italia (@amnestyitalia) September 17, 2021
Anche la Boldrini ha voluto esprimere il proprio dissenso, accusando la presentatrice di avere pronunciato parole gravissime.
No, non è lecito chiedersi se una donna abbia meritato di morire per mano di un uomo.
La causa dei femminicidi è una sola: l'idea di possesso verso le donne che spinge gli uomini alla violenza. Punto e basta.
Gravissime le parole di #palombelli, pronunciate per giunta in tv.
— Laura Boldrini (@lauraboldrini) September 17, 2021
A quando un commento di scuse della Palombelli?
Photo Mario Cartelli/LaPresse