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Nu Genea: “Marechià” 155 anni dopo è ancora pieno di vita

Pubblicato

3 anni fa

5 Settembre 2021

Fabrizio Testa

L’omaggio al meraviglioso borgo napoletano dei Nu Genea è un conturbante affresco di vita in salsa funk, arrivato a 155 anni di distanza dalla più celebre canzone partenopea concepita nel 1866.

MARECHIÀ| LA RECENSIONE

“Quanno spónta la luna a Marechiare Pure li pisce nce fanno a ll’ammore“, comincia così la classica canzone napoletana “Marechiare“, composta nel lontanissimo 1866 e diventata uno dei classici più assoluti del canzoniere partenopeo. Un omaggio, bellissimo, allegro, vivace, al piccolo borgo sito nel quartiere di Posillipo affacciato su quel golfo di Napoli che fa togliere il fiato. Oggi, a distanza di ben 155 anni è arrivato un altro meraviglioso tributo, di conturbante bellezza e originalità, direttamente dai Nu Genea (prima Nu Guinea): il 9 luglio 2021 è uscito infatti per NG Records/Carosello Records “Marechià“, il nuovo singolo.

Un ulteriore upgrade quello del duo composto da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina: se con “Nuova Napoli“, clamoroso album del 2018 che ha fatto il giro del mondo, i producer avevano intuito il potenziale enorme della tradizione folklorica riproponendola in una chiave funk irresistibile, in questo nuovo passaggio la protagonista principale è la fusione, anzi, il multiculturalismo. Nel passaggio infatti la lingua napoletana si fonde con quella francese grazie alla presenza di Cèlia Kameni, creando un ibrido meraviglioso e, soprattutto, perfettamente a passo con i tempi, nel segno di una cultura che non può e non deve avere confini, con buona pace di chi desidera il contrario.

Se il borgo descritto nel 1866 era meramente descrittivo, quello raccontato dai Nu Genea su un tappeto sonoro ritmico e pieno di colori è più incentrato sulla vita, su attese estenuanti, sulla nostalgia, sul ricordo di un tempo rionale che sembra scorrere più lento di altre parti, forse più attento, forse più distratto, ma comunque denso di sentimenti, di incontri, di scontri, di magia. Qualcosa di estremamente profondo in un affresco vivace, divertente e di classe. Meraviglioso.