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Cinema

LA FABBRICA DEI SOGNI di Chiara Sani. Molte star si schierano con Scarlett Johansson nella guerra contro la Disney.

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Scarlett Johansson

Poco tempo fa Scarlett Johansson ha accusato la Disney di non avere rispettato il contratto per la distribuzione di Black Widow, uscito in sala e su Disney + contemporaneamente. Questo ha impedito alla Johansson di acquisire una percentuale di introiti a lei dovuti contrattualmente, relativi agli incassi ai botteghini.

Nelle ultime ore si sono inaspriti i toni tra la Disney Production e Scarlett Johansson, al punto che la prima ha presentato la richiesta di sottoporre la disputa ad arbitrato per evitare un processo pubblico e i legali dell’attrice hanno risposto con durezza: John Berlinski, avvocato di Scarlett ha replicato che “Dopo aver risposto inizialmente con un attacco misogino contro Scarlett Johansson, Disney sta ora, come c’era da aspettarsi, cercando di nascondere il proprio errore di condotta con un arbitrato per risolvere la cosa a porte chiuse”.

La diatriba tra la star e la Disney ha creato un grosso precedente, che coinvolge molti attori e registi dell’industria cinematografica.

Dopo che il premio Oscar Emma Stone ha detto la sua pubblicamente a favore di Scarlett, è ora la volta dell’attrice Elizabeth Olsen, che in un’intervista a Vanity Fair America ha sostenuto la sua collega:

“Quando ho letto la notizia ho pensato che Scarlett fosse davvero cazzuta e, dentro di me, mi sono detta ‘Buon per te Scarlett!’. In fin dei conti è tutta una questione di contratti. Se una cosa è prevista dal contratto bene. Altrimenti niente”.

Sul contenzioso Johansson-Disney anche il regista Denis Villeneuve (‘Blade Runner 2049’-‘Arrival’-‘Sicario’) si è schierato con la star: “E se fosse il contrario?”.

Il regista dell’attesissimo film ‘Dune’, che verrà presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, ha rilasciato un’intervista a LaPresse commentando la situazione: 

“E se accadesse il contrario e noi non rispettassimo i contratti che abbiamo firmato dalla nostra parte? Inoltre è sbagliato credere che il cinema sul grande schermo non stia andando bene. Ma questo settore è sulle montagne russe, il che è in contrasto con il desiderio di stabilità di Wall Street. Mentre gli abbonamenti alle piattaforme forniscono agli studi un reddito fisso”. Poi Villeneuve ha sottolineato un punto estremamente importante: “Non ho nulla contro le piattaforme, anzi. Sono uno strumento straordinario per darci accesso alla memoria del cinema. Ma la carriera di un film deve iniziare prima dal grande schermo. D’ora in poi richiederò anche contrattualmente che i miei film escano prima nelle sale”.

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Crediti Foto: Shutterstock.com