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Modella di nudo ai tempi del Covid: “La mia casa come un set. E i miei follower hanno conosciuto anche la mia malattia”
Veronica Sofia durante il lockdown ha fatto conoscere ai suoi follower non solo gli angoli della sua casa diventata set, ma anche la sua malattia
Veronica Sofia non si è mai messa così a nudo. Perché un conto è togliersi i vestiti, un conto spogliarsi del lato più intimo, raccontando ai suoi centomila follower la propria malattia.
Modella di nudo, originaria di Avellino, i suoi migliaia di fans negli anni li ha conquistati con la sinuosità e la morbidezza delle sue forme.
Col lockdown, ammette, “non è cambiato tutto, ma è cambiato molto”. Niente più set su e giù per l’Italia. Niente più fotografi schierati a consigliarti la posa perfetta, a provare e riprovare, cambiando location e abiti (pochi, questi ultimi).
“Reinventarsi è stato un obbligo, non una possibilità”, spiega raccontando che il Covid e l’obbligata ‘reclusione’ tra le mura domestiche non ha certo placato i bisogni dei fans, anzi semmai li ha acuiti. Bisognava cercare una strada nuova, mai provata. E visto che come antico proverbio rivela, ‘chi fa da sé fa per tre’, ecco che Veronica da modella è diventata anche autrice, coreografa, fotografa. “Ho acquistato l’attrezzatura necessaria per lavorare in casa, ho pensato che sarebbe potuta essere una buona idea quella di ‘portare’ i follower dentro le mura di casa mia, fargli vivere i miei luoghi, i miei angoli in cui mi rifugio, in cui penso, in cui vivo”.
Così, tra armadi a specchio e corridoi certamente più spartani di molti set fotografici, Veronica Sofia ha iniziato a raccontarsi come fosse una vicina di casa (“averla una vicina di casa così”, starete pensando…), riuscendo al tempo stesso a onorare i contratti con gli sponsor che, vista la situazione eccezionale, “mi mandavano a casa i vestiti da promuovere”.
Poi, però, è arrivato un momento complicato, uno dei tanti, uno di quelli che i fans non conoscono. Uno di quelli che, invece, Veronica Sofia vive da nove anni. “Ho la fibromialgia, che significa convivere perennemente con il dolore, senza che ci sia un rimedio, senza poter star meglio in quei periodi. Soprattutto, senza che esista una cura”. Così, rivestiti i panni della ragazza che puoi incontrare in libreria (“leggo molto, e da sempre”) e non della cattura-click, Veronica ha scelto di cominciare a parlare un linguaggio diverso con i suoi follower, a mettersi davvero a nudo. “Ho voluto raccontare la mia malattia, i momenti di sofferenza, quelli di debolezza”.
E la risposta è stata immediata e sorprendente. “E’ nato un rapporto molto bello, potrei dire un rapporto nuovo. Ho ricevuto tanti attestati di stima e di solidarietà, con molti miei follower si è creata una bella empatia”.
Confidarsi, raccontarsi, è diventato così anche un modo per sentirsi meno sola nei momenti più bui, più complicati, quelli passati a fare avanti e indietro da casa all’ospedale. Una conquista bella e inaspettata, per Veronica ma anche per i centomila follower, che ora sanno davvero chi c’è dietro quelle pose che fanno sognare. E da oggi anche un po’ pensare.