Arte
Gabriella Ferri, Roma la omaggia con una piazza a suo nome. Il figlio Seva Borzak ringrazia la sindaca Virginia Raggi e annuncia: “Diventerà luogo di incontro, di eventi e di festa”
Grazie al progetto di Vanity Fair «La Geografia delle donne», nato in collaborazione con l’associazione Toponomastica Femminile, l’amministrazione di Roma Capitale ha intitolato una piazza a Gabriella Ferri. La città rende così il doveroso omaggio alla sua voce simbolo, dopo 17 anni dalla sua scomparsa.
Lo scopo del progetto – che unisce editoria, istituzioni pubbliche e impegno civile intorno al tema dell’emancipazione femminile – è iniziare a riscrivere la cartografia italiana dando spazio alle donne che hanno reso grande il nostro Paese. Grandi donne come Gabriella Ferri dunque, per intestazioni di strade, piazze, corti e giardini.
A scoprire la targa toponomastica «piazza Gabriella Ferri», nel quartiere Laurentino Fonte Ostiense, oltre ai familiari dell’artista: Virginia Raggi, sindaca della città, Lorenza Fruci, assessora alla Crescita culturale, Dario D’Innocenti, presidente del Municipio IX, Simone Marchetti, direttore del settimanale Vanity Fair, e Pino Strabioli, attore e regista di teatro in veste di presentatore della cerimonia.
La cantante e attrice romana, nata il 18 settembre del 1942 a Piazza Santa Maria Liberatrice 18, al Testaccio, quartiere popolare circoscritto dal Tevere, e poi trasferitasi in via Etruria a San Giovanni, è considerata la regina della canzone romana. Il suo è stato un talento verace, in Italia tra i più sottovalutati dai media e dall’industria discografica di sempre, che l’ha vista cantautrice, interprete di canti tradizionali, di ballate d’autore e di intense canzoni d’amore, nonché attrice di cabaret e di teatro.
Una voce, quella di Gabriella Ferri, estremamente originale, capace di reinventare la tradizione del genere folk mescolando canto popolare, jazz e rock. Nel suo repertorio gli stornelli, le ottave e le tarantelle della tradizione popolare romana, che le valsero l’appellativo di “Mamma Roma”, ma non solo. Anche la musica popolare napoletana e latino-americana, Pier Paolo Pasolini e Domenico Modugno, brani scritti appositamente per lei da musicisti come Ennio Morricone o da cantautori come Paolo Conte, Bruno Lauzi e Riccardo Cocciante e tanto altro.
Tra gli omaggi postumi due spettacoli portati in scena da colleghe concittadine: Tosca con “Romana” e Syria con “Perché non canti più”. Senza dimenticare l’utilizzo di “Remedios”, canzone scritta e cantata da lei nel 1974, come colonna sonora del film “Saturno Contro” di Ferzan Ozpetek, che nel 2007 divenne inaspettatamente una vera e propria hit radiofonica.
DICHIARAZIONI
Di seguito le dichiarazioni a caldo dei presenti alla stampa nel corso della cerimonia, tenutasi nella mattinata dell’11 maggio.
La sindaca Virginia Raggi:
«Sono orgogliosa che da oggi Roma abbia una piazza intitolata a Gabriella Ferri.
Lei era ed è Roma, la sua essenza più verace, brillante, popolare e poetica.
Arrivava al cuore delle persone che la amavano e tutt’oggi la amano riconoscendole un posto d’onore tra le personalità che rappresentano la Capitale».
Il figlio dell’artista Seva Borzak, avuto nel 1972 dall’omonimo marito, presidente della divisione sudamericana della sua casa discografica con sede a Roma, la RCA:
«Sono profondamente grato a Roma, a Raggi, all’assessora Fruci, e a tutta l’amministrazione di Roma Capitale, per l’inaugurazione di piazza Gabriella Ferri.
Roma, dopo tanti anni, con questa amministrazione ha espresso quanto era stato richiesto dai cittadini: un riconoscimento ad una donna, una romana verace, «voce di Roma», che ha saputo portare il nome della città nel mondo.
Piazza Gabriella Ferri diventerà luogo di incontro per tutti i romani, luogo di eventi e di festa. Il primo di questi appuntamenti sarà per settembre per ricordare Gabriella Ferri nel suo compleanno, con tutti i romani».
L’assessora alla Crescita Culturale Lorenza Fruci:
«Il genio di Gabriella Ferri è incontestabile.
Il suo essere artista poliedrica, donna di spettacolo a tutto tondo e la sua sensibilità unica per cogliere il carattere di noi romani la elevano a esempio di stile e modello per la città ben oltre i suoi confini.
Gabriella Ferri ci racconta Roma e chi vive in questa città, ci fa vedere pregi e difetti, con l’ironia e l’intelligenza che l’hanno sempre contraddistinta»
Il Presidente del Municipio IX Dario D’Innocenti:
«Particolarmente contento ed orgoglioso che il IX Municipio ospiti una nuova piazza intitolata a Gabriella Ferri, artista tanto amata dai romani e che tanto amo’ Roma, la sua gente e le sue periferie.
L’auspicio è che si continui a riconoscere la grandezza di donne che hanno dato lustro all’Italia e alla nostra città con la loro arte, passione e sacrificio».
Il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti:
«Come per i nomi delle strade, anche il linguaggio che usiamo è cambiato.
Le parole che pronunciamo, infatti, come i nomi delle vie che attraversiamo ogni giorno, ci condizionano, ci formano, ci indicano la strada»
Il conduttore Pino Strabioli:
«Per me Gabriella Ferri è stato prima di tutto “l’incontro”, la prima persona popolare che ho voluto conoscere perché la vedevo a casa… dove sta zazà, ero innamorato di questa bellissima donna vestita da clown con la bombetta e il frac.
L’unica persona famosa che ho deciso di voler incontrare, ho suonato alla sua porta, lei mi ha aperto e da lì è nata un’amicizia, mi ha insegnato e regalato tanto… mi ha diretto nella sua unica regia teatrale.
Lei era sensibilità pura, assorbiva tutto: era felicità e disperazione, era quello che riesce a raccontarci quando interpreta delle canzoni apparentemente leggere e Lei le fa diventare un graffio, un tormento ma anche una risata, un divertimento.
Una donna immensa, uno degli incontri fondamentali della mia vita».
VIDEO DELLA CERIMONIA
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Crediti Foto: LAPRESSE