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Afghanistan. Attacco autobomba davanti a scuola, oggi i funerali

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Ieri a Kabul si è consumato uno degli attentati più efferati degli ultimi anni per l’Afghanistan. Il dramma è avvenuto nel quartiere di Hazara, precisamente a Dasht-e-Barchi, a ovest della capitale afghana, popolato principalmente da sciiti Hazara. Secondo l’agenzia Reuters informata da fonti della Sicurezza locale il bilancio sarebbe di 50 morti e 150 feriti – alcuni dei quali feriti molto gravemente – mentre quello ufficiale del ministero dell’Interno resta fermo a 30 vittime.

L’attacco

La serie di esplosioni è avvenuta nei pressi di un istituto scolastico femminile, quando, all’orario di uscita delle ragazze, un’autobomba è stata lanciata contro le entrate, seguita da due razzi. Avvicinandosi la festa di Eid al-Fitr, che segnerà la fine del mese del Ramadan la prossima settimana inoltre molte persone erano uscite per fare acquisti. Il governo ha subito puntato il dito contro i talebani, i quali hanno negato ogni appartenenza all’attacco, e per tutta risposta hanno sbeffeggiato il governo dichiarando che avrebbe dovuto  “salvaguardare e prendersi cura dei centri e delle istituzioni educative”.

La situazione

L’esplosione è avvenuta in un momento cruciale per il paese: gli Stati Uniti stanno infatti spostando le ultime 2.500 truppe rimaste in suolo afghano. In un paese come l’Afghanistan, che è a maggioranza sunnita, essere sciiti Hazara significa rischiare la vita (gli estremisti sunniti definiscono eretici gli Hazara). I parenti delle vittime dell’attacco di sabato oggi hanno iniziato a seppellire i corpi su una collina, dove si erige un cimitero conosciuto come “cimitero dei martiri”, dove vengono seppellite le vittime per fede.

La missione Ue in Afghanistan e la Missione di assistenza delle Nazioni Unite nel Paese hanno speso parole di sdegno e rammarico,  gli Usa hanno condannato il gesto.

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