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Rubrica. NUTRIMENTO ARMONICO di Michela Bellini. Perché le persone in pre-diabete si ammalano di più di tumore rispetto ai diabetici

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Di Michela Bellini

Potrà sembrare apparentemente strano, ma dagli studi eseguiti su grandi numeri di persone è emerso che la persona in pre-diabete ha un rischio maggiore di sviluppare un tumore. Per capire il perché di questa evidenza dobbiamo prima partire dalla definizione di pre-diabete: condizione in cui la glicemia (ovvero il livello di zucchero nel sangue) é al di sopra dei limiti di normalità, ma non é ancora così alta da poter permettere una diagnosi di diabete. Oppure si definisce pre-diabete il caso in cui la glicemia é a livelli normali, ma l’insulina prodotta é al di sopra di quella necessaria.

Siamo al punto in cui il pancreas sente che nel sangue ci sono livelli alti di zucchero e cerca di riportarli a valori normali producendo insulina; questa insulina, però, non è più capace di lavorare bene sulle cellule poiché la serratura in cui si deve inserire è bloccata. Tradotto significa che se sono in una condizione di pre-diabete e continuo ad avere una alimentazione che alza velocemente la mia glicemia nel sangue (consumo di prodotti industriali, cereali e farine raffinate, dolciumi, succhi di frutta, bevande zuccherate, ecc…) arriverò ad un punto che la mia insulina non sarà più sufficiente ad abbassare i livelli di zucchero e cadrò nella vera e propria patologia diabetica, in cui non solo l’insulina faticherà a funzionare, ma anche il pancreas non riuscirà più a produrne a sufficienza causa esaurimento.

Il pre-diabetico ha quindi ancora un pancreas capace di produrre molta insulina nel tentativo di riportare la glicemia a livelli normali, cosa che nel diabetico non accade poiché, come accennato prima, il pancreas ha esaurito la sua funzione. Le elevate quantità di insulina circolante nel pre-diabetico attivano una via di segnale molecolare che favorisce crescita, motilità e sopravvivenza delle cellule e va ad accendere geni frequentemente attivi nelle cellule tumorali.

Ecco perché il pre-diabetico è più esposto al rischio di cancro.

La cosa interessante, però, è che in questa condizione di pre-malattia SI PUO’ INTERVENIRE IN PREVENZIONE MODIFICANDO LO STILE DI VITA. Se continuiamo a mangiare cibo confezionato, bevante gassate, succhi di frutta, pane e derivati con farine bianche, creme al cacao e merendine e ancora peggio se a questo abbiniamo una vita sedentaria, possiamo dire di avere già deciso di intraprendere la strada della patologia. Ma se impariamo a nutrirci bene, con cibi naturali, non raffinati, poco lavorati e ricchi di micronutrienti e se non ci dimentichiamo dell’importanza fondamentale di muoverci e svolgere una regolare attività sportiva, possiamo far sì che il nostro sentiero cambi. Lo stadio di pre-malattia è il momento più  importante in cui si può agire in maniera efficace senza farmaci e riprendere la via della salute.

La condizione di pre-diabete può facilmente essere valutata con due esami del sangue: glicemia e insulina basale (la sola glicemia è poco indicativa). Chiedi al tuo medico di base di poter valutare questi esami ed inizia a percorrere la via della prevenzione.

 

 

La dottoressa Michela Bellini è una biologa nutrizionista. Laureata in Biologia della Salute, si occupa di nutrizione legata non solo al dimagrimento ma al completo stato di salute psicofisica della persona. Nell’anno 2019 conclude un percorso di formazione con il Prof. Franco Berrino, emerito epidemiologo dell’Istituto Tumori di Milano, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e studioso dello stile alimentare collegato alle patologie croniche di questo secolo. Nel 2020 porta a termine il corso di alta formazione in Probiotica e Nutrizione acquisendo le competenze per la corretta integrazione probiotca e a fine anno inizia il percorso di studi Mymicrobiota con il Dott. F.Di Pierro e parallelamente si iscrive al corso biennale in Bioterapia Nutrizionale. Per OAPlus cura la rubrica Nutrimento Armonico.

 

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