Curiosità
Chernobyl, l’Ucraina vuole trasformare la centrale in Patrimonio UNESCO
Il presidente Zelensky è convinto che la zona potrebbe diventare una grande attrazione turistica. Il luogo, però, è ancora radioattivo
Disastro di Chernobyl
Il 26 aprile del 1986 esplodeva la centrale atomica di Chernobyl. Trentacinque anni dopo il disastro, la zona di esclusione, visto l’alto rischio di contaminazione, è ancora chiusa. Le autorità ucraine, però, sono sempre più decise a trasformare gli orrori legati a quel tragico incidente in una risorsa culturale, turistica e soprattutto economica. L’obbiettivo dichiarato è quello di richiedere l’inserimento del luogo tra le aree dichiarate, dall’UNESCO, patrimonio mondiale dell’umanità. L’idea sembrerebbe folle, non fosse per l’assoluta dedizione del governo.
Quando è stato inaugurato il nuovo “sarcofago”, che ricopre il quarto reattore, Zelensky è apparso entusiasta:
“È il momento di smettere di impaurire la gente; occorre trasformare il luogo in una calamita scientifica e turistica. Creeremo qui la terra della libertà che diventerà uno dei simboli della nuova Ucraina”.
L’area attorno alla centrale è ufficialmente disabitata, anche se qualche abitante continua a vivere nei boschi. Fanno parte della zona di esclusione i resti di diversi villaggi e città, tra le quali Prypiat e un radar militare.
Riserva naturale
Da cinque anni l’Ucraina ha creato una riserva naturale, primo passo per avviare la pratica di fronte all’UNESCO. Nella zona, in questi anni, hanno proliferato gli animali: orsi, lupi, alci e una razza di cavalli in via d’estinzione. Adesso si sta pensando anche al raro bisonte europeo. Se a tutto questo aggiungiamo l’enorme successo della serie televisiva, che ha moltiplicato i turisti ammessi (visite organizzate ufficialmente con breve durata), diventa abbastanza ovvio comprendere il motivo e la determinazione che sta “muovendo” la macchina governativa ucraina.
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Crediti Foto: Shutterstock.com