Attualità
Birmania, 21 manifestanti uccisi solamente oggi. “Bagno di sangue”
In Birmania la tensione creata dal golpe del primo febbraio continua ad aumentare, ed oggi il governo ha dichiarato la legge marziale in due municipalità della città di Yangon. A detta del governo, la legge marziale sarebbe stata necessaria visto l’aggressione da parte dei manifestanti ad alcuni uomini d’affari cinesi. La convinzione dei protestanti è che la Cina appoggi tacitamente il governo golpista.
Intanto, per l’appunto, continuano le proteste in tutte le città della Birmania, e in particolare proprio a Yangon, dove nel quartiere di Hlaing Tharyar è stato aperto il fuoco su dei dimostranti che affrontavano la polizia con coltelli e bastoni, scrive la Bbc. “La giusta conferisce potere di legge marziale amministrativa e giudiziaria al comandante regionale di Yangon per garantire la sicurezza, mantenere lo stato di diritto e la tranquillità in modo più efficace”, ha detto un annunciatore di Stato in tv. I morti odierni sono 21.
L’emissaria Onu per la Birmania, Christine Schraner Burgener, denuncia il “bagno di sangue” in corso e chiede alla “comunità internazionale, e soprattutto agli attori della regione, di unirsi in solidarietà della popolazione birmana e delle sue aspirazioni democratiche”.
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Immagine: LaPresse