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Uno Bianca, Fabio Savi scrive a Eva Mikula: “Ti piacevano i bei vestiti e i maledetti soldi che portavo a casa, ma ora mi infanghi”. Lei: “Ho paura come 26 anni fa”

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Una lettera scritta a Il Resto del Carlino rivolta alla ex compagna Eva Mikula

La storia infinita di uno dei capitoli più orrendi della cronaca nera italiana, quella Uno Bianca che insanguinò l’Emilia Romagna tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ‘90, si arricchisce di una nuova puntata. A scontrarsi sono ancora una volta “Il lungo”, Fabio Savi, unico componente della banda non facente parte della Polizia, e l’ex compagna Eva Mikula, ragazza dell’est che dopo essere finita al centro delle pagine di cronaca nera dell’epoca, passò gli anni successivi su quelle di cronaca rosa.

“Ti piacevano i bei vestiti, i gioielli, i migliori profumi, i bei ristoranti e quei maledetti soldi che portavo a casa”. Ma “io sono piuttosto stanco di essere un mezzo di notorietà e guadagno. E la protezione dovrei chiederla io da te e non tu da me”.

Savi fa riferimento alle parole dei mesi scorsi della Mikula, che dichiarò di sentirsi abbandonata, chiedendo aiuto e protezione.

“Dici che hai paura, ma sembri un disco rotto che nessuno ascolta più”. E sulle telefonate fatte dalla Mikula che, secondo lei, avrebbero contribuito a far arrestare il compagno e la banda, Savi è chiaro. “Agli atti esistono dei tabulati. Dovresti ricordare che eri libera di andartene quando volevi”. Poi un’ultima frase con l’invito a smettere di fare dichiarazioni pubbliche sulla vicenda Uno Bianca. “Credi di dire ciò che vuoi, nella convinzione che io sopporti sempre tutto, ma comincio a stancarmi dei tuoi giochi Eva, non voglio rivolgermi alla Procura. Ma se continui su questa strada, a malincuore la notorietà che tanto cerchi infangandomi senza ritegno, la troverai in tribunale”. Intanto a breve è prevista l’uscita di un libro dove Eva Mikula racconterà la sua verità sui fatti della Uno Bianca.

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Crediti foto: LaPresse