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Musica, X Factor 13. Le pagelle della sesta puntata: Eugenio 2 (anche in condotta), si salvano Sofia e Davide

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Ecco le pagelle di questa sesta puntata di X Factor, una delle più opache dell’intera edizione. Si salvano in pochissimi. Anzi in due. Sofia e Davide. Il resto è davvero da mani nei capelli. Anzi no, meglio, sulle orecchie. 

Davide Rossi – VOTO 6 : non sarà la sua migliore esibizione in assoluto, ma Davide Rossi sa cantare, e non è poca roba. Questa volta pecca in personalità, rimane troppo ‘ingessato’ nel brano. Ma in una serata sull’opaco andante, è tra quelli che alla fine la ‘sfanga’.

Sofia Tornambene – VOTO 6: appare anche lei quasi sovrastata dall’orchestra negli ‘alti’, schiacciata dall’imponenza degli strumenti. Convince meno rispetto alle ultime uscite nell’assegnazione, mentre conferma che il suo “A domani per sempre“, per dirla come piace tanto a Sfera Ebbasta, ‘spacca’, e alla grande anche.

Eugenio Campagna – VOTO 2: performance disastrosa, da mani nei capelli. Come la difesa raffazzonata davanti ai giudici, con un “sono stanco” che alla fine risulta più stonato del suo agghiacciante cantato. Il ‘non classificabile’ risulterebbe quasi un giudizio positivo per descrivere la sua profanazione di Calcutta. Non lo salva neppure l’orecchiabile inedito “Cornflakes”. Lo salvano invece da casa, ed è il paradosso più clamoroso. 

Nicola Cavallaro – VOTO 3: non stona nell’esecuzione, ma è il brano che stona con la sua voce. Come per i Sierra con l’orchestra, due mondi davvero opposti. La sua voce greve infastidisce quasi, nell’irrompere violentemente in questo brano. Trasversalmente sgradito da tutti i giudici, tranne la ‘sua’ Mara.

Booda – VOTO 5: si arrangiano come possono nello scomodo, anzi impietoso, confronto con Beyoncé. Anche loro pagano la scelta dei giudici di assegnare questa sera l’inassegnabile a quasi tutti i concorrenti. Da salvare l’esibizione di Federica, che al di là della diatriba tra giudici “sexy o non sexy”, resiste all’urto- Beyoncé mostrando discreta personalità.

Sierra – VOTO 4: quella che era un’impressione del prima, diventa una certezza del dopo. Con l’orchestra non c’è assonanza alcuna, come fossero due mondi distanti anni luce. Sono stati i più apprezzati della settimana dal pubblico, i più ascoltati, i più scaricati. Ma risultano tra i peggiori di una serata che, almeno questo li salva, è ‘down’ per quasi tutti.

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