Attualità
Ungheria: il vaccino cinese e i ritardi Pfizer
In Ungheria c’è un problema con il piano vaccinale che servirà per contenere l’epidemia da coronavirus. Infatti, un piano vero e proprio di fatto non c’è, e per ora è stato vaccinato solo l’1% della popolazione con i vaccini Pfizer-Biontech e Moderna.
Viktor Orbàn non perde l’occasione di accusare l’Ue, denunciando che “procedure scandalosamente lente di acquisto del vaccino” hanno imposto al governo di contrattare, separatamente dall’Unione europea, con altri produttori per fare arrivare più dosi. Ha stretto un accordo con la cinese Sinopharm per un milione di dosi di vaccino, mentre un altro milione di dosi dello stesso sono già arrivate a Belgrado. La scelta di Orbàn non è ancora stata approvata dall’Agenzia europea del farmaco,
Intanto, a preoccupare l’Europa è proprio un rallentamento delle consegne previste nelle prossime settimane dallo stabilimento Pfizer vicino ad Anversa: “Torneremo al programma originale per le consegne nell’Unione europea a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento delle consegne a partire dalla settimana del 15 febbraio”, alcuni lavori per potenziare la produzione, che aumenterà nel secondo trimestre del 2021, hanno infatti fatto diminuire le dosi settimanale di ciascun paese europeo.
Ursula von del Leyen, presidente della Commissione europea, ha già rassicurato gli stati membri, aggiungendo che piccoli ritardi come questo accadranno anche in futuro, ma i governi di Danimarca, Estonia, Finlandia, Lituania, Lettonia e Svezia hanno congiuntamente scritto una lettera alla Commissione, denunciando una “seria preoccupazione” per la distribuzione del vaccino.
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