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Nuovo Dl, ecco il testo definitivo approvato dal governo: vietati gli spostamenti fra regioni fino al 15 febbraio
Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del Decreto legge che introduce nuove disposizioni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Ecco cosa prevede il nuovo decreto, che entrerà in vigore a partire dal 16 gennaio fino al 5 marzo.
Il testo proroga al 30 aprile 2021 lo stato di emergenza, vale a dire il termine entro il quale (prima era il 31 gennaio 2021) potranno essere adottate o reiterate le misure finalizzate alla prevenzione del contagio. Ma vediamo di quali misure si tratta.
Divieto di spostamento fra regioni fino al 15 febbraio
Il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021 (e non fino al 5 marzo come inizialmente previsto nella bozza del decreto), il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Visite a parenti o amici in massimo due persone fino al 5 marzo
Il nuovo Dl conferma la regola delle visite ad amici o parenti in massimo due persone fino al 5 marzo. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti.
Deroghe per i comuni fino a 5.000 abitanti
Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Istituita la zona “bianca”
E’ ufficialmente istituita una cosiddetta zona “bianca”, oltre alle rosse, gialle e arancioni, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Nelle medesime aree possono comunque essere adottate, con DPCM, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico.
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Crediti foto: LaPresse