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Rubrica. DENTRO LA CUCINA DI STEFANO VEGLIANI. Quando l’alta cucina incontra la solidarietà

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Di Stefano Vegliani 

C’è modo e modo di fare la spesa. Ci si può affidare totalmente all’assortimento e alla comodità della Grande Distribuzione, si può andare alla ricerca dei piccoli produttori, sostenendo un’agricoltura sostenibile, ci si può affidare alle varie piattaforme che consegnano a casa cassette settimanali di frutta e verdura del contadino, oppure unire l’acquisto di prodotti alimentari ad associazioni che appoggiano una causa sociale.

Anche il mondo dell’alta ristorazione si è avvicinato al mondo della Responsabilità Sociale. L’esempio più significativo è rappresentato dall’associazione Food for Soul fondata da Massimo Bottura e da sua moglie Lara Gilmore per dare luce, voce, e soprattutto cibo, agli ultimi. L’iniziativa è nata con Expo Milano quando fu creato il primo Refettorio in collaborazione con la Caritas. Oggi i Refettori in Italia sono diventati 4 con Modena, Bologna e Napoli. Nel mondo sono nati a Londra, Parigi,  Rio de Janeiro. Quasi pronti all’apertura New York, San Francisco, Quebec in Canada e Merida in Messico.

Ci sono chef che hanno sposato cause più semplici e dirette, come Filippo La Mantia: dal 24 novembre al 5 dicembre acquistando sul portale Cosaporto la Charity Box del popolare cuoco siciliano si farà una donazione a Vidas per un progetto dedicato all’assistenza domiciliare per bambini affetti da gravi patologie. Invece comprando il panettone degli chef Negrini e Pisani del ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia attraverso il sito Destination Gusto si sostiene la Fondazione per la Ricerca Fibrosi Cistica.

Molte associazioni si organizzano da sé. Come Airc, che vende le arance per raccogliere fondi. Altre Onlus organizzano mercatini, soprattutto natalizi, che hanno sempre come scopo la raccolta fondi, ma è una semplice attività di rivendita anche se i prodotti sono personalizzati. Poi ci sono associazioni che non si limitano a commerciare prodotti, ma che mettono sul mercato quello che producono o che arriva da aziende direttamente collegate.

Libera Terra è l’anima Agricola delle cooperative sociali legata all’associazione Libera che gestisce le terre confiscate alle mafie in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. regioni tra le più proficue nella filiera agroalimentare di qualità in Italia. L’attività della cooperativa punta a coinvolgere gli agricoltori nel cerare un sistema dove la criminalità non possa più attecchire. Quasi tutte le coltivazioni sono a regime biologico. Il catalogo che si trova sul sito è ricchissimo: 150 prodotti, dalla pasta al vino sia siciliano che pugliese. Si può comprare l’olio di oliva, sempre siciliano, oppure le mozzarelle di bufala campane, tutti prodotti artigianali che si trovano solo qui. Dopo l’Epifania saranno disponibili le arance: Moro, Tarocco, Naveline e da spremuta. Per Natale, invece ci sono confezioni regalo già pronte da 23 fino a 100 euro, ma c’è anche la possibilità di personalizzarle. Con un ordine superiore a 70 euro la spedizione è gratuita.

Il Consorzio viale dei Mille prende il nome dall’indirizzo dove si trova il negozio fisico a Milano dell’associazione che promuove il lavoro dei detenuti nelle carceri italiane. Le statistiche dicono che circa il 70 per cento dei detenuti una volta scontata la pena torna a delinquere, ma se durante la detenzione il detenuto viene impegnato in un progetto lavorativo (spesso si tratta anche di imparare un mestiere) la percentuale scende vertiginosamente ad appena il 17 per cento. L’associazione si propone di scommettere su un modello carcerario che trasforma il tempo della pena in un tempo utile. Il consorzio nato nel 2015 su iniziativa dell’Assessorato alle politiche del Lavoro del comune di Milano è stato fondato da 5 cooperative che operano nelle carceri di San Vittore, Bollate e Opera, ma oggi vende prodotti che arrivano da tutti gli istituti di pena italiani. La birra si chiama Opera ed è facile capire da dove venga, c’è il vino prodotto in Valtellina che è stato chiamato con ironia “Sentenza” un vino impegnativo da uve Nebbiolo che viene affinato 20 mesi in botti di legno. Le marmellate vengono d Cremona, i dolci dal Piemonte e da Padova (ci sono anche i panettoni), la pasta e le spezie dalla Sicilia.

Dynamo Camp è un posto magico sull’appennino pistoiese. Un grande parco, un’oasi di 900 ettari affiliata al WWF dove dal 2003 vengono ospitati bambini affetti da patologie gravi o croniche per un periodo di vacanza gratuita. Si chiama Terapia Ricreativa: grazie ai medici e a uno staff preparato bambini e ragazzi abituati a entrare e uscire dagli ospedali passano una settimana dove possono andare in piscina, arrampicarsi, andare a cavallo, fare teatro e tante altre attività in perfetta sicurezza sanitaria. Dynamo fa parte del Serious Fun Children’s Nework creato da Paul Newman nel 1988. Proprio l’associazione di Newman produce da anni prodotti alimentari il cui profitto viene destinato al 100 per cento a programmi di charity. In quasi tutti i supermercati americani si trovano i condimenti per l’insalata con il faccione dell’attore sulla bottiglia.

Come detto il Camp si trova all’interno di un’oasi WWF, Oasi Dynamo,  dove è appena nato il progetto Oasi Dynamo Food che con i suoi profitti ha l’obiettivo di garantire e migliorare la conservazione della biodiversità dell’area e la salvaguardia del territorio. Tutti i prodotti acquistabili sul sito provengono dai territori circostanti. Si va dai biscotti alle marmellate al miele. In toscana non può mancare l’olio di oliva extravergine bio. Straordinari formaggi e salumi tutti prodotti artigianali realizzati grazie agli allevamenti interni all’Oasi. Poi con il natale c’è anche il panettone. Su richiesta si possono fa comporre cesti natalizi, oppure acquistare una gift Card.

 

www.cosaporto.it

 

www.destinationgusto.it

 

www.liberaterra.it

 

www.consorzioviadeimille.it

 

www.oasidynamofood.com

 

 

Stefano Vegliani è stato per 29 anni la voce e il volto degli sport Olimpici per la redazione sportiva di Mediaset e Premium Sport. Ha inseguito Tomba su tutte le piste del mondo per due lustri, ha raccontato la carriera di Federica Pellegrini dalla prima medaglia olimpica nel 2004 allo strepitoso oro mondiale di Budapest. Ha puntato su Gregorio Paltrinieri quando in redazione lo guardavano con aria interrogativa, e non ha mai dimenticato l’iniziale passione per la Vela spiegando la Coppa America da Azzurra a Luna Rossa, e rincorrendo Soldini in giro per il mondo. Vegliani, giovane pensionato da settembre del 2017, ha “partecipato” come inviato a 16 Olimpiadi, l’ultima a Pyeongchang in Corea, impegnato con la squadra di Eurosport. Collabora a Il Foglio Sportivo e al sito www.oasport.it. Maratoneta sotto le quattro ore. Come molti e illustri inviati sportivi ha la passione per il buon cibo. Dopo aver inseguito Tomba assieme a Paolo Marchi collabora con Identità Golose dalla primissima edizione. Inizia oggi la sua collaborazione con il portale online di intrattenimento OaPlus, per il quale curerà ogni settimana una rubrica dedicata all’alta cucina.

 

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