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Coronavirus, per Locatelli prime dosi del vaccino a metà gennaio

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Vaccino Coronavirus Oxford

In maniera del tutto ragionevole, saranno offerte prima agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e alle fasce più fragili della popolazione

Prima gli operatori sanitari

Da metà gennaio, in poi, “potranno essere disponibili le prime dosi del vaccino, che ragionevolmente saranno offerte prima agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e alle fasce più fragili della popolazione”. Lo ha dichiarato il presidente del “Consiglio Superiore di Sanità”, Franco Locatelli, aggiungendo che “ci sono tutti i presupposti perché si veda il punto di svolta“.

Decisiva la catena del freddo 

Sulla distribuzione del farmaco, messo a punto da Pfizer, è decisiva la catena del freddo. Quest’ultimo deve essere conservato a -80°.

“Il vaccino dal punto di vista costi/efficacia è lo strumento più potente, quindi penso che tutti gli investimenti per sviluppare vaccini siano assolutamente necessari. Sicuramente da qui ai prossimi mesi sentiremo tantissimi annunci che il vaccino è in via di sviluppo o sta per essere sviluppato. Per quello della Pfizer, al momento attuale, sappiamo soltanto che ci sono dei dati molto promettenti, che il vaccino sia protettivo per una classe di età giovane e per casi lievi. Possiamo dire che è comunque una buona notizia in un deserto di pessime notizie” ho dichiarato Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova.

Due immunizzazioni

“Il vaccino necessita di almeno due immunizzazioni, quindi con un milione di dosi si vaccinano 500mila persone con un impatto minimo sull’epidemia. Se ora mi chiedete che cosa fare per portare il vaccino e distribuirlo, rispondo che bisogna creare una catena del freddo: con camion che trasportino a -80 gradi e posti dove mantenerlo a -80 gradi. Quindi questo non è un vaccino che può essere dato dai pediatri o dai medici della mutua“.

Nei prossimi giorni (o mesi) apprenderemo notizie sullo sviluppo del vaccino e noi di OA Plus vi terremo informati.

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Crediti Foto: LaPresse