Attualità
Coronavirus, la Francia verso il lockdown
Macron costretto a cedere, il Presidente parla alla Francia. Sarà più soft rispetto al precedente: scuole e attività essenziali aperte
Soft lockdown
Emmanuel Macron ha tentato, in tutti i modi, di evitarlo. Alla fine, però, le scelta sembra inevitabile. Il Presidente è pronto a cedere e questa sera, alle ore 20:00, potrebbe annunciare il ritorno di un lockdown (generale) in tutta la Francia. La scelta è volta, ovviamente, a frenare l’avanzata del Coronavirus. La notizia sta circolando, in queste ultime ore, su tutti i principali siti di informazione d’oltralpe, mentre i francesi già si preparano alla nuova stretta. Secondo quanto trapelato, il provvedimento sarà operativo da domani a mezzanotte e sarà meno rigido rispetto al precedente (scorsa primavera). “Bfm-Tv”, ad esempio, anticipa che le scuole dovrebbero rimanere aperte, così come altre attività giudicate essenziali.
Cambio di rotta
Eppure, fino a poche settimane fa, il governo non voleva neanche sentir nominare la parola “lockdown”. “Troppo pericolosa per l’economia nazionale”, si diceva. La nuova ondata di contagi, però, ha iniziato a creare una forte pressione sul sistema sanitario. Secondo Jerome Salomon, medico e funzionario, quest’ultima sarebbe addirittura più forte della prima:
“Il numero di malati aumenterà meccanicamente, qualsiasi cosa si faccia”
Secondo le ultime stime dell’Istituto Pasteur, pubblicate in anteprima da “Les Echos” il 6 novembre, il 98% dei 5.800 posti-letto (dei reparti di rianimazione) presenti in tutto il Paese, sarà occupato da pazienti positivi al Covid-19. Le autorità sono quindi impegnate in una corsa contro il tempo per evitare il tracollo degli Ospedali.
“Qualsiasi cosa succeda, non potremo applicare nuovamente un confinamento generalizzato in Francia”, diceva il 4 giugno il Presidente del Consiglio scientifico che collabora con l’Eliseo.
L’unico a mostrare prudenza è stato Macron che, già a inizio a luglio, diceva di essere pronto “a tutto” pur di frenare il virus in caso di una seconda ondata. A temere la nuova stretta sono soprattutto i settori della ristorazione, della cultura e dell’alberghiero, che insieme rappresentano circa il 9% del PIL francese. Ma in generale la misura suscita timori in tutto il paese. Al momento è difficile prevedere le reazioni della cittadinanza, anche se Parigi teme una risposta simile a quella che si sta verificando in Italia.
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Crediti Foto: Shutterstock.com