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Coronavirus, a Napoli proteste contro le restrizioni. Bombe carta verso le forze dell’ordine

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Proteste Napoli contro lockdown

In centinaia protestano a Napoli contro le restrizioni. Slogan contro De Luca: “Tu ci chiudi, tu ci paghi”. Nel mirino dei manifestanti anche il Governo Conte

Proteste a Napoli

Centinaia di persone si sono radunate a Napoli, davanti alla sede dell’Università Orientale, per protestare contro il coprifuoco e la prospettiva del lockdown. I manifestanti hanno mostrato uno striscione, con lo slogan “Tu ci chiudi, tu ci paghi“, attaccando il governatore campano De Luca e il Governo Conte. Un altro striscione recita: “A salute è ‘a prima cosa ma senza soldi non si cantano messe”.

Il corteo, composto da diverse centinaia di persone (quasi tutti giovani), ha attraversato il centro storico della città dirigendosi, in seguito, verso la sede della “Regione Campania”.

Finora il corteo, vietato dall’ordinanza regionale in vigore, non ha incrociato forze dell’ordine.

Scene di guerriglia

Scene di guerriglia urbana davanti al palazzo della “Regione Campania”. I manifestanti tutti con il volto coperto dalle mascherine, sono riusciti a superare lo sbarramento delle forze dell’ordine e in centinaia stanno lanciando petardi e accendendo fumogeni davanti al palazzo mentre le forze dell’ordine rispondono con un fitto lancio di lacrimogeni.

Richiesta di De Luca

La Regione Campania, dopo l’ultimo bollettino dei contagi (oltre 2 mila), sembra avviata verso un nuovo lockdown totale, per una durata di almeno 30 o 40 giorni. Questa è la richiesta avanzata da Vincenzo De Luca al Governo centrale. Uno scenario che “terrorizza” i napoletani (così come il resto dei campani) che non vogliono una chiusura.

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Crediti Foto: ANSA