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Il misterioso The Andre sfida Sanremo Giovani 2020 tra trap e Faber

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Sanremo Giovani 2020

Sono diversi i nomi già noti che si sfideranno per un posto tra i giovani di Sanremo 2021, tra loro, il più enigmatico e imprevedibile è senza dubbio, The Andre.

The Andre si affaccia in totale anonimato nel panorama musicale con una sorta di gioco: interpretare pezzi contemporanei trap con la stessa voce e lo stile di Fabrizio De André per pubblicarli su YouTube. Il successo è istantaneo, con chitarra alla mano e una voce assai simile a quella del grande maestro del cantautorato italiano interpreta “Habibi” di Ghali, “Cono gelato” e “Sportswear” della Dark Polo Gang, “Rockstar” e “Tran tran” di Sfera Ebbasta, “Giovane fuoriclasse” di Capo Plaza, “blun7 a swishland” di Tha Supreme ma anche brani indie come “Orgasmo” di Calcutta, “Faccio un casino” di Coez e “Mi sono rotto il c…o” de Lo Stato Sociale, fino al duetto con Dolcenera su “Cupido” (sempre di Sfera Ebbasta). Con queste cover svela e porta in superficie i testi e le melodie nascoste sotto elaborate produzioni trap o sgangherati arrangiamenti indie.

Arriva poi la svolta con il primo album di inediti “THEMAGOGIA – Tradurre, tradire, trappare“, in cui il gioco iniziale lascia spazio ad una forma e un percorso molto personale, sempre con lo sguardo lucido e appassionato puntato verso Faber, di cui è ovviamente grandissimo fan.

Chissà come supererà l’aspetto dell’anonimato in previsione delle audizione live del 19 e 20 ottobre a Roma durante i quali verranno scelti i 20 artisti, tra gruppi e artisti singoli, che parteciperanno alle “semifinali” in diretta, nella trasmissione condotta da Amadeus “AmaSanremo”, nei suoi concerti solitamente non svela mai il suo volto e con semplici ma efficaci effetti di luce e ombre, cappuccio in testa e occhiali scuri, punta tutto sul suo talento di interprete e chitarrista.

Per il Festival di Sanremo 2021 propone “Dostoevskij“, un titolo che è già un programma, che segue il singolo “Captatio benevolentiae” uscito lo scorso marzo in cui canta “Da ironico a patetico il passo è breve/Eri partito così bene fra/Avevi un’idea originale e l’hai buttata (…) È inutile che cerchi di darti un po’ di smalto/Se c’hai cose da dire valle a dire a qualcun’altro/E facci l’ultima di Marra con la voce di De Andrè/Vuoi essere te stesso? ma che me ne frega a me“, insomma un’autoaccusa ironica che forse troverà risposte nel nuovo brano.

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