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Cile: si avvicina il referendum per la Costituzione, un possibile riscatto degli indigeni

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Dopo mesi di lotte, scoppiate a ottobre 2019, quando molti cittadini cileni scesero in piazza a contestare l’aumento dei prezzi della metropolitana, il Cile si avvicina sempre più alla data del referendum. Il 25 ottobre i cittadini cileni saranno chiamati a scegliere se tenere l’attuale Costituzione, voluta da Augusto Pinochet nel 1980, oppure formare un’Assemblea Costituente che ne rediga una nuova.

Le tensioni sono nate poco meno di un anno fa, quando venne comunicato un aumento del prezzo della metropolitana, mezzo indispensabile alla vita di numerosi Cileni, specie agli abitanti della capitale Santiago. In mano quei manifestanti tenevano la bandiera del popolo Mapuche.

I Mapuche sono la principale popolazione indigena del Cile. Più di 200.000 Mapuche vivono in Argentina, ma la maggior parte di loro abita nel centro e nel sud del Cile, in particolare nella regione dell’Araucanía, dove la popolazione Mapuche combatte da sempre per ottenere una parità di diritti con la popolazione “non indigena”, uguaglianza che di fatto non c’è mai stata. La possibilità di scrivere una nuova Costituzione permetterebbe alle popolazioni minoritarie come i Mapuche di eliminare le discriminazioni attuali, dal momento che gli indigeni nella Costituzione ora in vigore non vengono nemmeno nominati.

La disparità ha origine durante la conquista del Sud America, quando i colonizzatori spagnoli fondarono la propria società coloniale-feudale difendendola dai villaggi degli abitanti indigeni, senza considerarli mai cittadini a pieno titolo. Con l’avvento degli stati indipendenti, in generale, i rapporti non sono cambiati, sebbene i Mapuche manifestino da molto tempo contro il disinteresse della politica. Le tensioni tra Mapuche e governo si sono intensificate nel novembre del 2018, quando quattro ex-poliziotti hanno ucciso Camilo Catrillanca, nipote di un influente leader Mapuche. Dopo l’arresto dei quattro ex-poliziotti in Cile si diffuse l’indignazione e sia nella capitale che in altre città, così come all’estero, vennero organizzate numerose manifestazioni di vicinanza al popolo Mapuche.Durante i cortei i manifestanti sventolavano immagini del volto di Camilo e la bandiera Mapuche.

Secondo i Mapuche, i popoli forestieri sfruttano la loro terra senza il loro permesso, dopo aver istituito un governo che nemmeno li ascolta nelle loro richieste, ed anzi reprime col pugno di ferro le manifestazioni che vanno appena al di là del pacifismo; questo rapporto di subalternità rispetto ai conquistatori e ai cileni ha da sempre reso l’Araucania una delle regioni più povere del Cile.

 

 

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Crediti Foto: LaPresse