Musica
“Per fare l’amore” è il nuovo singolo de Le Vibrazioni che odora di ruggine e stantio
Letteralmente esplosi nelle radio e tv italiane nel lontano 2003 con l’oramai celeberrima “Dedicato a te” – disco di platino in pochissime settimane – conquistano il disco d’oro con il loro secondo album, aprono agli AC/DC, partecipano due volte al Festival di Sanremo, sono colonne sonore per il cinema di Lucini e Rubini, sfornano singoli dal successo incomputabile come “In una notte d’estate”, “Vieni da me”, “Sono più sereno”, “Raggio di sole”, “Ovunque andrò”, “Angelica”, “Se”, “Portami via”, “Insolita”, “Così sbagliato”, “Amore Zen”, “L’amore mi fa male”, fino all’ultimo “Per fare l’amore”, fuori per Artist First nel giugno del 2020, girato a Milano durante il lockdown per la pandemia di COVID-19: i milanesi Le Vibrazioni assemblano almeno due generazioni che da più di due decadi, fra fedelissimi e nuovi adepti, sostengono con vigore il quartetto formato, attualmente, dal frontman Francesco Sarcina, dal chitarrista Stefano Verderi, dal bassista Marco Castellani e dal batterista Alessandro Deidda.
Impostisi fin da subito con uno stile squisitamente sui generis che o si ama o si detesta, volutamente retrò – pure nel vestiario molto seventies, dove Sarcina ha imperato con lunghe zampe d’elefante e occhiale alla Janis Joplin – sempre a cavallo fra un pop molto melodico ed un rock progressive d’annata, già con l’arrivo del noto chitarrista, tastierista e produttore Marco Trentacoste, che produce il loro fortunato terzo lavoro “Officine Meccaniche” (pubblicato nel 2006 da BMG Ricordi e registrato interamente in analogico), la virata verso il rock più purista è visibilmente più percepibile, scelta che più o meno coerentemente Sarcina e compagni onoreranno per tutto il decennio venturo, fino ad arrivare per l’appunto a “Per fare l’amore”, il loro ultimo singolo “figlio di questa epoca, inno all’amore e al non odio”, ha dichiarato la band.
Se da una parte è assolutamente lodevole la scelta di Sarcina e i suoi di non assecondare mode alcune legate a sperimentalismi sonori simil alternative – rock, spesso sterili e vacui, e di portare avanti una profondità testuale che mantiene ben saldo l’equilibrio fra sostanza e orecchiabilità e, in questo caso, pure ballabilità, i nostri cominciano ad odorare di stantio, per quanto sul livello qualitativo del singolo in questione e, in generale, degli ultimi lavori della band (da “Officine meccaniche” a “V” del 2018) non si possa sindacare alcunché. Il colpo di coda della ventata di novità – non novità degli ormai lontani primi anni duemila è agli sgoccioli, servirebbe un nuovo Trentacoste per far sì che Le Vibrazioni si riapproprino di smalto e lucentezza. Anche perché il potenziale c’è, e quello lo smalto non lo ha perso mica.
VOTO: 7/10
AGGETTIVO: ORECCHIABILE
SINGOLO: PER FARE L’AMORE
ARTISTA: LE VIBRAZIONI
ANNO: 2020
ETICHETTA: ARTIST FIRST