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Coronavirus, l’Iss: “L’età media dei contagiati è scesa ai 30 anni”

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Oltre all’aumento dei casi di Coronavirus registrato negli ultimi giorni, l‘età media dei contagi si sarebbe ulteriormente abbassata dai 35 ai 30 anni. Lo dice il report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del ministero della Salute relativo al periodo dal 10 al 16 agosto. “In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da Sars-CoV-2 con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione: l’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 30 anni”, si legge nel documento. La circolazione del nuovo coronavirus “avviene oggi con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani – si legge – in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità”.

I casi di infezione da Coronavirus diagnosticati recentemente sono legati soprattutto ad attività ricreative, e risultano essere meno gravi e in maggioranza asintomatici.

Si riscontrano un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero) – prosegue il rapporto dell’Iss – e una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici“. “Sebbene sia segnalato, in alcune regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni – si legge sul report –, in nessuna sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati”.

Interessante il dato sulle zone di maggior concentrazione dei contagi: La maggior parte dei casi è stata contratta sul territorio nazionale – si legge sempre nel report –, mentre risulta importato da stato estero il 28,3% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio”.

Infine, sempre secondo il monitoraggio del ministero della Salute e dell’Iss, l’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 30 luglio – 12 agosto 2020 è pari a 0.83, dunque sotto la soglia “sentinella” dell’1. “Questo indica – si legge nel documento di monitoraggio settimanale dell’Iss – che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane”. L’indice di contagiosità Rt risulta essere superiore a 1 in cinque regioni nel periodo compreso fra il 10 e il 16 agosto. Il valore più alto di Rt è stato rilevato in Umbria (1,34), seguita da Abruzzo (1,24), Veneto (1,21), Lombardia (1,17) e Campania (1,02). L’indice Rt risulta invece pari a zero in Basilicata e Molise.

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Crediti foto: LaPresse