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Coronavirus, oltre 19 milioni i casi nel mondo. In Germania contagi ancora in aumento

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Stati Uniti e Brasile i Paesi più colpiti dal virus. Oms: “Il 64% dei casi si registra fra i 25 anni e i 64 anni”

Casi nel mondo

I casi di Covid-19, nel mondo, hanno superato la soglia dei 19 milioni, inclusi 712.315 decessi. In cima alla tragica classifica, dei Paesi più colpiti dal Coronavirus, si posizionano Stati Uniti e Brasile (oltre quattro contagi su dieci) con rispettivamente 4.870.367 e 2.912.212 contagi. Proprio negli Usa, nelle ultime 24 ore, si sono registrate oltre duemila vittime con un bilancio totale che supera le 160mila unità. Preoccupano anche Messico e India, dove i morti superano quota 50mila e 40mila. Oltre 2 milioni i casi registrati in India, di questi oltre 60mila segnalati soltanto nelle ultime 24 ore. Anche Argentina (7.513 nuovi contagi) e Colombia (11.996 nuovi contagi) hanno registrato aumenti record, dati che portano il bilancio complessivo, delle infezioni nei due Paesi sudamericani, a quota 228.195 e 357.710.

Germania

In Europa, a destare preoccupazione è la situazione della Germania che ha fatto registrare il triste record di casi: 1.147 in 24 ore. Per il secondo giorno consecutivo, quindi, salgono ancora i contagi nel Paese tedesco, riportando i livelli di diffusione dell’epidemia indietro di tre mesi: più specificatamente ai primi di maggio (quando il trend delle nuove infezioni era infatti sceso). A riportare il dato è il “Robert Koch Institut”. Il virus ha colpito finora 214.214 persone e provocato 9.183 morti.

Fascia d’età

“Il 64% dei casi di Coronavirus nel mondo si registra nelle persone di età compresa tra 25 e 64 anni“, ha reso noto l’Oms. Dal 24 febbraio la percentuale di casi rilevati nei bambini è aumentata di sette volte, mentre quella tra gli adolescenti ed i giovani è aumentata di sei volte. Questo fenomeno potrebbe essere dovuto, rilevano gli esperti, al fatto che all’inizio i test si concentravano soprattutto sugli anziani, mentre oggi interessano tutte le fasce di età. Un altra possibile spiegazione potrebbe derivare dal fatto che i focolai stanno colpendo, in questi giorni, Paesi con un’età media più bassa. Attualmente il 19,4% dei contagi interessa le persone che hanno tra 65 e 84 anni, solo il 3,4% quelle che hanno oltre 84 anni, l’1,2% i bambini fino a 4 anni, il 2,5% quelli tra 5 e 14 anni e il 9,6% tra 15 e 24 anni.

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Crediti Foto: LaPresse